Un aiuto del Papa agli immigrati di Rosarno e a tutti i poveri della Piana di Gioia Tauro. Lo ha portato ieri l’Elemosiniere di Papa Francesco, cardinale Konrad Krajewski. Alla guida di un furgone grigio stracarico di viveri e prodotti per la pulizia, è giunto in mattinata a Maropati, nella sede dell’associazione 'Il Cenacolo', guidata da Bartolo Mercuri, 'papà Africa', che da più di 20 anni è vicino concretamente ai più poveri, immigrati e italiani. «Sono venuto qui a nome del Papa per sostenere chi da 20 anni sta accanto ai più deboli, anticipando quello che papa Francesco ha scritto nell’Enciclica Fratelli tutti – ci ha spiegato –. Qui c’è tanta sofferenza ma anche tante persone che aiutano chi è in difficoltà. Dobbiamo essere al loro fianco e sostenerli materialmente. Sono loro che mettono in pratica le parole del Vangelo.
Sono lontano 700 chilometri da Roma e anche per questo sono dimenticati ma il Papa non li dimentica». Oltre ai prodotti caricati sul furgone ha, infatti, portato anche un sostanzioso aiuto in denaro. Ma padre Konrad ha voluto anche toccare con mano i drammi di questa terra. Al Cenacolo ha così incontrato poveri di più di 200 famiglie italiane e immigrati. Poi con Bartolo ha fatto un giro per conoscere le situazioni più drammatiche. La terribile baraccopoli di Contrada Russo di Taurianova, i casolari diroccati nelle campagne di Rosarno, Rizziconi e Laureana, i luoghi degli 'invisibili'.
Il 'viaggio' è proseguito poi nel campo container di contrada Testa dell’acqua di Rosarno, dichiarato zona rossa fino al 20 ottobre, per 21 positivi al Covid-19. Poi una sosta dove sorgeva l’enorme baraccopoli di San Ferdinando, sgomberata e demolita a marzo 2019, ma coi suoi enormi resti ancora lì ammucchiati. Infine la tappa alla tendopoli, completamente cinturata dalle forze dell’ordine. Qui, infatti vivono 270 persone e dopo appena 30 tamponi sono emersi 14 positivi, oltre a tre operatori. E ora si teme che ne emergano molti altri. Padre Konrad si è informato, notizie che porterà a Roma. Infine il rientro al Cenacolo, dove ha donato a tutti i volontari una copia dell’enciclica e incontrato il vescovo di Oppido-Palmi, monsignor Francesco Milito.