Fondazione S.S.Lazio 1900
Fuori dal campo ogni discriminazione, dentro l’inclusione sociale di migranti e rifugiati, il calcio giocato come esercizio di amicizia sociale e strumento di civiltà, d’integrazione e di divertimento, anche per atleti “speciali”. Abbattuta ogni barriera di lingua, nazionalità e disabilità, ieri sabato 23 marzo, al Training Center della Società sportiva Lazio a Formello, con un torneo triangolare di calcio tra le formazioni miste di due squadre biancocelesti (l’Under 17 e la squadra special olympics “La lepre e la tartaruga”) e una rappresentativa composta da giovani immigrati e rifugiati del Centro Polivalente Teobaldo Fenoglio di Settimo Torinese, gestito dalla Croce Rossa Italiana. La giornata di sport inclusivo e integrato, realizzata grazie all’impegno della Fondazione S.S.Lazio 1900, della S.S.Lazio e appunto della Cri, fa parte del progetto Crossport-Crossing the boundaries through Sport, durato 18 mesi e cofinanziato dalla Commissione Ue. Lo scopo del progetto europeo è quello di stimolare un’effettiva collaborazione tra le Istituzioni, le organizzazioni sportive, le fondazioni e le realtà associative dei quattro Paesi partner (quelli maggiormente interessati dai flussi migratrori: Italia, Portogallo, Grecia e Spagna) e creare le condizioni per avviare le persone immigrate a un nuovo percorso di vita.
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«Questo è il vero ruolo dello sport che sa creare veri legami sociali – ha osservato Cristina Mezzaroma, presidente della Fondazione S.S. Lazio 1900 – e la Lazio, polisportiva a capo dell’European Multisport club Association, può garantire con le sue 85 discipline sportive la massima realizzazione dei talenti specifici di ogni persona, a maggior ragione di chi fugge da condizioni di vita drammatiche». L’appuntamento di ieri – ha aggiunto Debora Diodati, vicepresidente nazionale della Croce Rossa Italiana – «è stato un importante messaggio di solidarietà e speranza nel futuro, dopo un passato che, per molti di questi ragazzi, oggi impegnati in un percorso di integrazione sociale a Settimo Torinese, è stato caratterizzato da difficoltà, conflitti, paure».
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Al termine delle tre partite da 40 minuti, abbracci, sorrisi e targhe premio per tutti. E ci è scappata anche qualche foto con il nuovo Mister della prima squadra della Lazio, Igor Tudor.