Ansa
Tre imbarcazioni sono approdate autonomamente nel giro di poche ore a Lampedusa. Tra lunedì sera e questa mattina sono arrivate direttamente sull'isola siciliana 146 persone migranti.
Dopo gli arrivi di due barconi con 72 e 64 migranti sono arrivati altri dieci profughi su una piccola imbarcazione, mentre si è parlato inizialmente di una quarta imbarcazione che però stando a quanto riportato dal sindaco di Lampedusa Totò Martella non sarebbe mai arrivata al molo Favaloro. "Un primo natante è giunto in porto autonomamente con 64 persone; una seconda barca con 72 e una terza con 10 migranti, questi ultimi scortati dalle motovedette".
In ogni caso non si tratta dei barchini da 10-20 persone, a cui si era abituati negli ultimi tempi, ma di barche di 10 metri circa di legno, che stando alle informazioni raccolte sul campo dagli operatori provengono dalla costa tunisina.
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Le persone migranti sono state sottoposte a controlli per il Coronavirus nelle tende allestite dalla Protezione Civile sul molo Favaloro, in attesa che venga deciso dove saranno trasferiti. Il centro di prima accoglienza dell’isola è ancora bloccato con i 116 migranti che si trovano al suo interno da oltre due settimane. Terminato ormai l’isolamento preventivo per l’emergenza sanitaria da Covid-19, gli ospiti della struttura di prima accoglienza sarebbero dovuti partire in due scaglioni alla volta della Sicilia, ma al momento non ci sono notizie verificate a riguardo.
Dei nuovi arrivati, informa il sindaco Martella, 82 sono stati trasferiti, 64 sono sul molo Favarolo, in una tenda allestita dalla Protezione civile. A loro si aggiungono i 44 collocati in quarantena nella Casa di fraternità della parrocchia di San Gerlando; mentre 116 restano all'hotspot pieno oltre la capienza, sempre in quarantena in attesa degli esiti dei tamponi".
"Per garantire la sicurezza dei migranti serve urgentemente una nave-quarantena nei pressi del molo Favarolo - ha proseguito Martello - . Se la nave dovesse ancora ritardare, non capiamo per quale motivo le motovedette, che ci sono a Lampedusa o che stazionano vicino Lampedusa, non trasferiscono i migranti soccorsi direttamente sulla terraferma".
Già due giorni fa era arrivata la denuncia su Instagram del parroco don Carmelo La Magra: "Ancora una volta, ancora stanotte, come se fosse un imprevisto, come se non fosse mai accaduto, una settantina di esseri umani stanno passando la notte "in quarantena" sul molo. Continuiamo tutti a dire che Lampedusa non ha le strutture adatte in questa circostanza ma nulla cambia. Chi può intervenire è non lo sta facendo è colpevole. Come ci siamo ridotti? Quasi non ci facciamo caso...Come sacchi della spazzatura".
Infine, sempre per quanto riguarda gli approdi via mare resta da risolvere anche la questione del cargo Marina che ha salvato 78 persone e ora si trova in quel limbo tra Malta e Italia.
La Ong Sea Watch con un tweet ha riportato sul tavolo il tema dei soccorsi da distinguere rispetto all'accoglienza.
Da ieri è in corso un nuovo cinico braccio di ferro sulla pelle di 78 persone in fuga dalla Libia
L’Italia lascia alla deriva in acque di sua competenza il cargo Marina dirottato da Malta per un soccorso a 30mn a sud di Lampedusa, ora a sole 16mn, in zona contigua italiana pic.twitter.com/7Og3gdg5YR