Firenze banna l’azzardo. Dalla rete wifi pubblica non sarà più possibile accedere ai vari casinò virtuali, e le piattaforme dedicate all’azzardo on line resteranno all’asciutto. Per ora è soltanto una proposta presente della bozza del nuovo regolamento comunale «per l’esercizio del gioco lecito» a cui stanno lavorando due assessori, Cecilia Del Re (Sviluppo economico) e Sara Funaro (Politiche sociali). Non si tratta di una decisione da poco. Come sottolineava ieri Del Re, presentando il testo nelle due commissioni (Salute e Sviluppo economico) in seduta congiunta, «si tratta di una prima volta, una novità in Italia».
La proposta è la punta di diamante della controffensiva del Comune di Firenze, dopo la recente sconfitta su- bita al Tar. Il sindaco Dario Nardella, nel tentativo di porre un argine allo strapotere succhiasoldi dell’azzardo nel suo Comune, con conseguente aumento del disagio sociale, ponendo del limiti agli orari delle slot. Pronto il ricorso degli esercenti con il Tribunale regionale che dava ragione a loro e torto a Nardella. Il quale non restava certo con le mani in mano ma, in pieno spirito fiorentino, replicava alzando la posta in gioco (per restare in tema): la città ha gli otspot di Firenze WiFi? Ebbene, sbattiamo le porte in faccia alle piattaforme dell’azzardo, che almeno non si possa buttar tempo e denaro con la camplicità involontaria del Comune.
Il pacchetto anti-azzardo è però più complesso. Un’altra novità saranno gli elenchi dettagliati dei luoghi sensibili e nelle cui vicinanze, a 500 metri di percorso pedonale, non sarà possibile installare slot machine e aprire sale da gioco. La distanza dei 500 metri (fissata anche dalla legge regionale) in sostanza non cambia; cambia, invece, la necessità di individuare geograficamente con precisione le scuole, i luoghi di culto, i giardini, i centri ricreativi, i centri sportivi, le università, le discoteche, i parchi.
Chi avrà slot machine all’interno del proprio locale, inoltre, sempre per il nuovo regolamento non potrà richiedere il patrocinio del Comune per l’organizzazione degli eventi e sarà penalizzato nelle graduatorie per i contributi pubblici alle piccole imprese (i locali slot free avranno un punteggio più alto). Novità anche sul logo 'slot free': in attesa di quello della Regione, Palazzo Vecchio proporrà nelle scuole un concorso di idee con lo scopo di dar forma al simbolo da appendere in quei locali che sceglieranno di non piazzare slot machine. È previsto poi un secondo logo, dedicato a tutti quei locali che sposeranno la filosofia del Comune sul 'wifi free slot', ovvero per gli esercenti che impediranno l’accesso ai siti di gioco online dalle proprie reti private.