venerdì 1 aprile 2016
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ROMA La notizia 'vera' esplode qualche ora dopo l’annuncio dei 6 arresti in Basilicata. Gianluca Gemelli, compagno di Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, è indagato dalla Procura di Potenza e fin qui nulla di particolare. Il problema, grosso, grossissimo, penale (ma anche politico) è che un emendamento alla Legge di Stabilità 2015 – approvato all’ultimo momento nel dicembre 2014 – aveva 'liberato' il progetto d’estrazione di petrolio 'Tempa Rossa' in Basilicata, facendo un enorme favore alle aziende di Gemelli. Favore costruito a tavolino, come sembrerebbe venire fuori dalle intercettazioni telefoniche. Le ipotesi di reato per Gemelli sono concorso in corruzione e millantato credito, a proposito del-l’attività d’estrazione di idrocarburi in Basilicata. E proprio nell’ordinanza di arresto per uno degli indagati è contenuta l’intercettazione di Gemelli col ministro Guidi (che non è indagata), la quale, precisando che anche il ministro alle Riforme Maria Elena Boschi era d’accordo, lo tranquillizza su quell’emendamento. Fra l’altro, anche per Gemelli la Dda aveva chiesto l’arresto, rigettato però dal gip Michela Tiziana Petrocelli. Passo indietro. A ieri mattina, quando la Questura di Potenza fa sapere che sei persone, compresi cinque funzionari e dipendenti dell’Eni, sono state arrestate e sessanta sono indagate in un’inchiesta della Dda di Potenza che segue due filoni d’indagine sulle attività estrattive di petrolio e gas in Lucania. Uno sulla gestione e lo smaltimento di rifiuti, anche tossici, che riguarda il 'Centro Oli' a Viggiano, in Val d’Agri, dall’Eni (che raccontiamo qui sotto a sinistra, ndr). L’altro sull’affidamento di appalti e lavori per l’infrastrutturazione del 'Centro Oli Tempa Rossa' della Total (in costruzione tra Gorgoglione e Corleto, nel materano). Prima del quale, fra le carte dell’inchiesta, ci sono anche conversazioni telefoniche tra il ministro Guidi e Gemelli, con quest’ultimo interessato a mettere in piedi l’operazione Tempa Rossa (che secondo la Dda potentina gli avrebbero fruttato due milioni e mezzo d’euro da subappalti). Ad esempio, la Guidi il 13 dicembre lo rassicura: «Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se... è d’accordo anche Maria Elena (Boschi, ndr)... Quell’emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte. Alle quattro di notte... Rimetterlo dentro alla legge... Con l’emendamento alla legge di stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa... Ehm... Dall’altra parte si muove tutto!». Il compagno le chiede se la cosa riguardasse i suoi amici e il ministro gli risponde: «Eh certo, capito? Per questo te l’ho detto». Subito dopo Gemelli telefona all’uomo della Total: «La chiamo per darle una buona notizia. Si ricorda che tempo fa c’è stato casino... Che avevano ritirato un emendamento... Ragion per cui c’erano di nuovo problemi su Tempa rossa... Pare che oggi riescano ad inserirlo nuovamente al Senato, ragion per cui, se passa, e pare ci sia l’accordo con Boschi e compagni... Se passa quest’emendamento... Che pare siano d’accordo tutti... Perché la Boschi ha accettato di inserirlo... (È tutto sbloccato! (ride, ndr) ». E nella tarda serata dello stesso giorno, il 13 dicembre 2014, quell’emendamento viene inserito nel maxiemendamento alla Legge di stabilità: il progetto diventa cosa fatta. Fra l’altro, le perquisizioni effettuate ieri mattina dalla Polizia hanno riguardato anche le società 'Ponterosso Engineering srl' e 'Its Industrial Technical Services srl' con sede ad Augusta, provincia di Siracusa, di cui Gemelli è rispettivamente amministratore unico e socio. Il compagno del ministro Guidi è indagato anche per traffico di influenze illecite, avendo goduto di una posizione di riguardo e benevolenza nei rapporti commerciali allacciati con la Total, ottenendo per esempio un immediato sblocco dell’aggiudicazione di un subappalto con la società Tecnimont (entrambe le società interessate al progetto Tempa Rossa). © RIPRODUZIONE RISERVATA
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