lunedì 14 agosto 2017
I pranzi, le feste, le Messe. Nelle periferie della città. Nel cuore dell'estate. Perché nessuno si senta solo e abbandonato. Nel giorno della solennità mariana come nel resto dell'anno
Milano, Opera Cardinal Ferrari: pranzo di Ferragosto nella sede di via Boeri 3

Milano, Opera Cardinal Ferrari: pranzo di Ferragosto nella sede di via Boeri 3

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A Milano la solidarietà non va in ferie. Nemmeno a Ferragosto. Uno slogan trito e ritrito? No: una realtà che si rinnova anno dopo anno. Come mostra il ritratto (parziale) offerto in questo servizio a più voci. Italiani e stranieri, famiglie povere e anziani soli, disoccupati e persone senza dimora: è un abbraccio che non esclude alcuno, quello dei «samaritani» ambrosiani. Il giorno dell’Assunta come ogni altro giorno dell’anno.
Così sarà in Casa della Carità, alla periferia nord est della città, dove martedì torna la grande festa di Ferragosto. Alle 12 la Messa celebrata dal presidente don Virginio Colmegna. Poi il pranzo. E un pomeriggio pieno di musica, canti, balli. Ma soprattutto amicizia. Con una merenda a sorpresa per salutarsi. Con gli ospiti, i volontari e gli operatori della fondazione, anche gli anziani di Crescenzago che frequentano la sede di via Brambilla 10 durante la settimana e gli inquilini delle case popolari del Municipio 2 seguiti dai custodi sociali di Casa della Carità. «Festeggiare tutti insieme il Ferragosto – spiega don Colmegna – è una tradizione della nostra Casa, un momento semplice di socialità, una piccola ma importante occasione di incontro, dedicata in particolare a chi rimane in città e si trova in una situazione di solitudine. Nessuno – prosegue il sacerdote – deve sentirsi abbandonato, e quindi invito tutti coloro che sono soli a Milano a unirsi a noi». Per saperne di più e aderire al pranzo: 335.8738605; doudou.khouma@casadellacarita.org.

Da Casa della Carità alla Cardinal Ferrari, un'estate al servizio dei «vulnerabili»

La festa di Ferragosto non è un’oasi in un deserto di attività, ma un momento di incontro al cuore di un mese, quello di agosto, in cui Casa della Carità – come altre realtà milanesi – continua a svolgere il suo servizio per tutte quelle persone «fragili» che non possono permettersi le ferie e in estate diventano ancora più "vulnerabili" per l’allentarsi, sia pur momentaneo, della rete di iniziative che dà loro sostegno nel resto dell’anno. Così, in via Brambilla, non si fermano mai le attività del mercoledì e del venerdì dedicate agli anziani del quartiere. Allo stesso modo proseguono gli incontri di socializzazione del martedì e del giovedì per i residenti dei caseggiati popolari seguiti dal progetto «Scegliere insieme la strada di casa».
Martedì 15 agosto si farà festa anche all’Opera Cardinal Ferrari. Alle 12 la Messa, quindi il «Grande pranzo della solidarietà», tradizione d’Assunta in via Boeri 3, quando si aprono le porte anche agli ospiti bisognosi non abituali, invitati ad unirsi a quanti ogni giorno trovano aiuto ma, soprattutto, un clima di famiglia e una chance di riscatto, allo storico centro di accoglienza nato nel 1921. «Il "Grande pranzo della solidarietà" del 15 agosto, per i nostri ospiti e per l’ente voluto dal beato cardinal Ferrari, è una promessa che rinnoviamo», scandisce il presidente Pasquale Seddio, rilanciando l’appello ai donatori e ricordando che «l’Opera c’è, tutto l’anno!». Al pranzo di quest'anno ci sarà anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
Ferragosto di festa anche con i City Angels all’Oasi del Clochard di via Lombroso 99 (periferia est) che accoglie 160 senza dimora di vari Paesi e una ventina di migranti. I milanesi sono invitati a indossare la pettorina dei City Angels, servire a tavola i clochard e pranzare con loro. Fra quanti si offriranno come camerieri, l’assessore comunale alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. A dare voce alle parole di benedizione delle religioni monoteiste saranno monsignor Franco Buzzi, prefetto dell’Ambrosiana, l’imam Khaled Elhediny e il presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani.

Fratelli di San Francesco: mensa e pacchi viveri, agosto senza respiro

Dalla mensa ai pacchi viveri alle iniziative di socializzazione, è un’estate da «aperto per ferie», quella dei Fratelli di San Francesco. Un’estate senza respiro. E non (solo) per il caldo. «La nostra mensa di via Saponaro è l’unica aperta a pranzo e cena sette giorni su sette, Ferragosto incluso», ricorda Silvia Furiosi, responsabile per la comunicazione dell’onlus nata dalla "pianta" dei Frati Minori del convento di Sant’Angelo. Che sta in centro città, mentre via Saponaro, sotto le torri del Gratosoglio, è estrema periferia sud. «In estate l’afflusso cresce, legato anche al fatto che altre realtà chiudono o riducono i loro servizi. In media – prosegue Silvia – abbiamo 400 persone a pranzo e circa 500 la sera, che nel weekend arrivano a 600. C’è anche un cambio nell’utenza. Nei fine settimana, ad esempio, vediamo presentarsi le famiglie: in maggioranza italiane, residenti nella zona, con un paio di bambini; in minor numero famiglie rom. Dal lunedì al venerdì c’è davvero di tutto, incluse le badanti e i signori di mezza età in giro a cercare lavoro, persone distinte, "insospettabili" della povertà, che ti vedi comparire con la valigetta ventiquattrore alla mano. D’estate, però, vediamo aumentare soprattutto gli anziani. Che magari non hanno nessuno, o sono rimasti soli perché parenti e conoscenti sono andati in ferie».
Fra i servizi che proseguono a pieno ritmo anche ad agosto ci sono le attività di socializzazione rivolte in particolare ai residenti anziani dei caseggiati popolari. E c’è la distribuzione di pacchi viveri. «Le richieste sono in aumento e gli italiani sono sempre di più, ormai il 60% dei beneficiari – testimonia Silvia –. Ne distribuiamo in media 150 al mese. Nel 70% dei casi si tratta di famiglie. Molti vivono nelle case popolari. I pacchi viveri si richiedono in via Saponaro ma sono distribuiti in via della Moscova 11, dove ha sede il "Banco della solidarietà e della fratellanza". Una sorta di supermercato solidale dove non si consegnano pacchi preconfezionati ma personalizzati, "creati" assieme agli operatori sulla base delle concrete esigenze delle famiglie. Non solo alimentari: ma anche detersivi piuttosto che pannolini. Ecco: gli articoli per l’infanzia sono fra le cose più richieste. Da noi vengono famiglie ma anche single, con problemi di reddito. Persone che hanno perso il lavoro e non riescono a ritrovarlo. È questa la prima causa di povertà, che rischia di mettere in crisi le relazioni familiari, generando nuove solitudini. Ma vediamo crescere anche le persone depresse e i malati psichici. E – grazie all’osservatorio rappresentato dal nostro poliambulatorio – registriamo un aumento di malattie croniche anche fra gli immigrati: si pensi al diabete fra gli egiziani. Sì, la "povertà sanitaria" sembra diffondersi. E la situazione più difficile e delicata è quella dei senza dimora anziani».

Opera San Francesco: sempre più italiani e migranti dall'Africa subsahariana

«Sempre più italiani. E sempre più migranti provenienti dal Corno d’Africa e dall’Africa subsahariana». È il mondo dei poveri visto da corso Concordia, dove ha sede la mensa dell’Opera San Francesco. «Diamo da mangiare a 2.500 persone al giorno, mentre le docce ne accolgono circa 150 – spiega padre Maurizio Annoni, cappuccino –. Così sarà anche a Ferragosto quando, a restituire lo spirito della festa, non sarà solo un menù un po’ diverso, ma l’impegno ancora maggiore a curare l’accoglienza e la relazione con ogni persona. Siamo nel cuore dell’estate, quando chi è nell’emarginazione grave si trova ancora più solo, nella città che si svuota e alcuni presidi sociali vengono meno. Questa estate 2017 mi pare in linea con le precedenti, senza anomalie o picchi. Questo sul piano dei numeri: anche riguardo ai migranti, nonostante i toni usati in materia da gran parte dei media. Sul piano qualitativo: osserviamo una presenza crescente di persone dalla Nigeria, dal Gambia, dalla Costa d’Avorio, ancor più dall’Eritrea. Riguardo agli italiani, si conferma la crescita di questi ultimi anni. Fra i motivi di fatica e fragilità: la disoccupazione, la malattia, la tossicodipendenza, l’azzardo, le separazioni e lo sfaldamento delle famiglie. Gli anziani? Numerosi. E non mancano i nuclei familiari: sia italiani, in genere famiglie residenti a Milano, con situazioni di povertà che si vanno "cronicizzando"; sia stranieri, spesso famiglie in transito». In mensa, a prestare servizio, sono appena arrivati sei volontari speciali. «Restano con noi tutta la settimana di Ferragosto – prosegue padre Maurizio –. Si tratta di sei giovani che hanno aderito ad una proposta della Pastorale vocazionale giovanile cappuccina, e stanno affrontando un cammino che in estate chiama a vivere l’esperienza della carità».
Mentre la mensa di corso Concordia funziona a pieno ritmo («ad agosto, per la chiusura di altre mense, abbiamo addirittura qualche persona in più») proseguono i lavori per rinnovare la mensa di piazzale Velasquez, che riaprirà a ottobre offrendo all’inizio 250 pasti al giorno. «La nuova mensa sta accanto al nostro poliambulatorio ed è più piccola di quella di corso Concordia: questo permetterà una maggiore attenzione alle fragilità personali e familiari e risposte ancora più adeguate – osserva padre Maurizio –. L’inaugurazione sarà l’11 ottobre. Ci sarà padre Mauro Jöhri, nostro ministro generale. Abbiamo invitato il sindaco Sala e l’assessore alle Politiche sociali Majorino». Una ristrutturazione da 1,2 milioni di euro: «Grazie ai benefattori siamo riusciti a coprire la metà delle spese. Siamo contenti. E fiduciosi di coprire anche il resto. Ma siamo soddisfatti anche della risposta dei volontari: sono già settanta le persone che si sono offerte».

Caritas Case Bianche: allo Spazio anziani si pranza insieme e si fa yoga

«I nostri anziani sono stracontenti. Per tutto agosto possono pranzare insieme, in amicizia, e non da soli, chiusi in casa, magari con la sola compagnia della tivù. Qui c’è il calore di una grande famiglia. E il fresco dell’aria condizionata. Infine: si risparmia la spesa di un mese di pasti. Non è poco, per chi vive in una casa popolare con una magra pensione». A dare voce ai "nonni" delle Case Bianche è Giorgio Sarto, il coordinatore dei Servizi di prossimità della Caritas dell’unità pastorale Forlanini, che ha sede – caso unico – in un complesso di edilizia residenziale pubblica: il "mastodonte" da 477 alloggi per mille abitanti che sorge in via Salomone, alla periferia est della città, e che il 25 marzo scorso fu la prima tappa della storica visita di papa Francesco a Milano.
«Dal 1° agosto al 1° settembre, dal lunedì al venerdì, lo "Spazio anziani" del nostro Servizio di prossimità non solo apre al pomeriggio offrendo le consuete attività di svago e socializzazione, ma dà anche la possibilità a 25 anziani delle Case Bianche e del quartiere di pranzare comunitariamente – racconta Giorgio –. Il pranzo, garantito dal Comune, è preparato da Milano Ristorazione. Un nostro volontario va a prenderlo con le "termiche" e lo porta qui, dove lo confezioniamo secondo le singole esigenze. Il giorno di Ferragosto saremo in trenta: oltre ai nostri anziani, ci saranno alcune persone sole del quartiere. Il pranzo lo prepareremo da noi. Sarà un segno di festa, da condividere». In agenda, anche un’altra data: «Il 29 agosto andremo tutti assieme alla masseria di Cisliano, nell’ovest milanese, in visita ad un bene confiscato alla mafia e affidato dal Comune a Libera e Caritas Ambrosiana. Sarà un’occasione per parlare, anche con i nostri anziani, di lotta alla criminalità organizzata, di legalità, di bene comune: quello cui ora sono destinati i beni tolti ai mafiosi».
In agosto il Servizio di prossimità si regge sull’opera di sei persone: «Tre volontari, coordinatore incluso, e tre persone "fragili" – spiega Giorgio – che vengono da esperienze di accoglienza e aiuto e che ora, a loro volta, si mettono al servizio degli altri. Si tratta di un ospite del centro di accoglienza della Grangia di Monluè, di una ospite di un alloggio della nostra unità pastorale, e di una ospite de La Nostra Comunità. Stranieri i primi due, italiana l’ultima. Tutti e tre molto bravi. E molto contenti dell’esperienza di solidarietà che stanno vivendo». Due volte la settimana, ricorda infine il coordinatore, lo spazio di via Salomone è sede di attività per gli anziani, svolte con i custodi sociali dei Fratelli di San Francesco e altre realtà, come la cooperativa La Strada: un corso di yoga e rilassamento e un laboratorio creativo, i cui risultati verranno messi in mostra il 30 settembre. No, la noia non abita alle Case Bianche.


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