Incontro questa mattina fra il ministro del lavoro Poletti e la
commissione Lavoro della Camera sul Jobs Act. Al centro le
questioni da affrontare con i decreti delegati. Poletti ha
ribadito che i provvedimenti saranno pronti a inizio anno e che
il primo sarà quello sul contratto a tutele crescenti.
"Dipenderà dai tempi del Senato ma è
possibile" che i primi decreti del Jobs Act arrivino già a metà
dicembre. ha detto Poletti, al
termine di un incontro con la commissione Lavoro della Camera.
Bisogna "procedere velocemente per il passaggio definitivo" a
Palazzo Madama per poi "predisporre i decreti delegati a partire
dal contratto a tutele crescenti, che è il perno del nostro
progetto per ridurre la precarietà". Poi si affronterà "il tema
degli ammortizzatori sociali e la revisione dei contratti".
Il segretario della Cisl Furlan intanto rileva: "Ci sono alcuni
aspetti positivi che vogliamo analizzare bene nei decreti
attuativi". Alla luce della sentenza della Corte di
giustizia europea sui precari della scuola, la Cgil è pronta a
valutare tutte le possibili azioni contro il jobs act, compreso
il ricorso all'Unione europea. Lo ha affermato il segretario
generale della Cgil, Susanna Camusso, intervistata a margine di
un convegno in Cgil.
Intanto non si placa lo scontro politico dopo il via libera al Jobs Act alla Camera. Nel Pd l'opposizione si sente offesa per gli apprezzamenti
del presidente Matteo Orfini, che ha definito i suoi esponenti
delle "prime donne". Risponde Cuperlo, controribatte Orfini.
Intanto Pier Luigi Bersani lancia un avvertimento: "La nostra
gente non vuole scissioni, ma Renzi non faccia finta di nulla".
Questo mentre Raffaele Fitto, sul versante di Forza Italia,
si rivolge a Silvio Berlusconi con toni non esattamente da
figliol prodigo: "Chiedo rispetto". Il quadro all'interno dei
due partiti è tutto men che statico.