Jobs Act, ultimo atto. Il sottosegretario al
Lavoro, Teresa Bellanova, ha depositato nel primo pomeriggio in commissione l'emendamento del governo al comma 7 del ddl delega sul lavoro, quello che modifica l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
Sarà ancora possibile essere reintegrati sul posto di lavoro in caso di licenziamento per motivi disciplinari, ma solo in alcune "fattispecie ingiustificate".
È quanto prevede l'emendamento frutto di una mediazione politica con la minoranza del Pd. Viene invece escluso il diritto ad essere reintegrato nei casi di licenziamenti di natura economica.
Si esclude "per i licenziamenti economici la possibilità della reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, prevedendo un indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità di servizio", si legge nel testo che il sottosegretario al Welfare Teresa Bellanova sta illustrando in Commissione.
Il diritto al reintegro viene invece limitato "ai licenziamenti nulli e discriminatori e a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato, nonché prevedendo termini certi per l'impugnazione del licenziamento".
Le tipologie di licenziamenti disciplinari per cui viene fatto salvo il diritto alla reintegrazione saranno esplicitate nel decreto legislativo che darà attuazione alla delega in discussione alla Camera. E ora, in attesa delle reazioni delle opposizioni si guarda allo strumento di approvazione della delega. L'uso della fiducia, ha ricordato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, è legato ai tempi del provvedimento. Il calendario dei lavori alla Camera prevede che la discussione sul jobs act si concluda entro il 26 novembre.
Tra l'ipotesi c'è quella, definita "spagnola" di un indennizzo più alto in caso di licenziamenti disciplinari al posto del reintegro. Polemiche sui controlli a distanza: potranno riguardare gli strumenti (cellulare o pc) ma non il dipendente.
"Siamo vicinissimi ad un accordo con il Pd sul lavoro: ho sentito stanotte il senatore Maurizio Sacconi e credo che ci siamo". Lo ha detto il ministro dell'Interno e leader Ncd Angelino Alfano. Ieri il suo partito aveva avanzato dure critiche di fronte all'ipotesi dell'emendamento del governo, temendo che il testo originale venisse stravolto (per andare incontro alle richieste della minoranza Pd). La commissione Lavoro ha approvato intanto stamani i commi 5 e 6 del jobs act, quelli che riguardano tra le altre cose la semplificazione delle procedure per l'assunzione. "Il governo ha mantenuto i patti", hanno commentato diversi esponenti del partito ad emendamento presentato. Ncd chiede che il reintegro in caso di licenziamenti disciplinari valga solo in casi gravi ad esempio quando il dipendente è accusato di reati non commessi.
Molto critiche invece le opposizioni con Sel che parla di un regalo alle imprese che vogliono mandare a casa il proprio personale. Diretta streaming "pirata" dalla
Commissione Lavoro alla Camera ad opera dei deputati M5s.
I 'portavocè 5 Stelle hanno deciso di diffondere online sulle
diverse piattaforme del Movimento il lavoro che stanno facendo
"contro il Jobs Act, la precarizzazione del lavoro e il
controllo dei lavoratori".