Il Senato ha approvato la legge
elettorale, che torna ora alla Camera. I sì sono stati 184, i no
66 e 2 gli astenuti. Esulta via twitter Matteo Renzi, impegnato per tutta la giornata sul fronte della consultazioni per il Quirinale. "E due. Legge elettorale approvata anche al Senato. Il coraggio paga, le riforme vanno avanti" commenta il premier aggiungendo il consueto hashtag
"#lavoltabuona". Si affida a twitter anche il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. "Sembrava impossibile qualche mesefa, eppure la legge elettorale è ok anche al Senato. È proprio#lavoltabuona".
Non rientra però la fronda interna al Pd. Fuori dall'aula per protesta un gruppo di senatori capeggiati da Miguel Gotor, definito da Renzi il mio peggior nemico solo una settimana fa: "Prendo la parola annunciando, a nome
di un gruppo di senatori di diversa sensibilità, la nostra
intenzione di non partecipare al voto" per dissenso sulla
modalità di selezione dei nuovi parlamentari che si ritiene
"dirimente" ha detto Gotor a nome della minoranza
""Il diritto di voto è la massima espressione della sovranità
del popolo. C'era tutto lo spazio per trovare una soluzione
diversa ma non è stata neppure cercata", ha detto a proposito
dei capilista bloccati previsti dall'Italicum.
Voto contrario anche da Sel annunciato dalla presidente
dei senatori Loredana De Petris: "Questa legge non è
altro che 'Il Porcellum 2 - la vendettà", ha sottolineato
criticando nel merito i contenuti dell'Italicum. Assai critica anche la Lega con Roberto Calderoli: "Se Renzi è ancora in vita lo si deve
a Berlusconi e ai 40 senatori che hanno sostituito i dissidenti
Pd e se Berlusconi è ancora politicamente in vita lo deve a
Renzi", ha detto annunciando il voto contrario.
"Ci avete messo 9 anni per cambiare la legge - ha
proseguito l'esponente della Lega con riferimento al Porcellum,
"ma alla fine non ci troviamo di fronte ad una riforma epocale
ma davanti ad un porcellinum - ha osservato ancora
sottolineando che le liste bloccate e l'irragionevolezza del
premio di maggioranza, bocciate dalla Corte, continuano ad
esistere". Qualche voce di dissenso anche tra le fila di Fi con un paio di senatori che si sono sfilati.
In aula non sono mancate le polemiche da parte delle opposizioni. L'oggetto del contendere è il
coordinamento formale delle norme contenute nell'Italicum,
annunciato da Anna Finocchiaro e votato poco prima del via libera all'Italicum. L'accusa
delle opposizioni è che all'interno vi siano norme che, di
fatto, modificano il ddl emendato dall'assemblea e lo
correggono.
A dare il fuoco alle polveri è il leghista Roberto
Calderoli che parla di maxiemendamento. "Rispristinate un
emendamento che ieri abbiamo bocciato. Ci sono 23 righe nuove
inserite in un articolo neanche toccato dalla legge elettorale.
Ritorniamo dopo l'elezione del Presidente della Repubblica con
calma in commissione sul coordinamento", tuona Vito Crimi per
M5S.