Il più grande dei tre fratellini viene estratto dalle macerie (Carmelo Abbate / Ansa)
Un anno dopo Amatrice è Ischia a tremare. La scossa di lunedì sera alle 20.57, che è stata di intensità 4 della scala Richter - ed ha avuto 14 repliche nella notte - ha tenuto tutti svegli sull'isola del golfo partenopeo.
Due le vittime accertate: Lina Balestrieri Cutaneo, 59 anni, di Barano d'Ischia (Napoli) ma residente a Ischia, mamma di 6 figli; è stata schiacciata dal cornicione di una chiesa che le è crollato addosso mentre stava per entrare in chiesa. La seconda persona morta, rimasta sepolta nella casa crollata in località Maio, sempre a Casamicciola, si chiamava Marilena Romanini, 65 anni, nata a Brescia, ma residente a Monte San Giusto (Macerata). Era una turista ospite di alcuni amici sull'isola.
39 i feriti, uno dei quali è in prognosi riservata. La maggior parte dei feriti è stata già dimessa, restano ricoverati in 12. Oltre 2.600 gli sfollati: 2000 a Casamicciola, 600 a Lacco Ameno.
A Casamicciola è crollata una palazzina da cui sono estratte vive tre persone, due donne e un uomo. Gli uomini della protezione civile e delle forze dell'ordine hanno lavorato tutta la notte per salvare chi era rimasto sotto le macerie, come Pasquale, Mathias e Ciro, tre fratellini rispettivamente di 7 mesi, 7 e 11 anni. Una corsa contro il tempo sotto lo sguardo angosciato della madre, l'unica a essere riuscita a fuggire. Il più piccolo è stato portato in salvo nella notte, il mediano, Matthias, a metà mattina e infine Ciro, poco dopo le 13. È stato proprio Ciro a guidare i soccorritori per aiutarli a raggiungere lui e i fratellini.
"Io ero in cucina - racconta il padre - due bambini nella loro camera, mia moglie era in bagno ed è riuscita a scappare dalla finestra.
È caduto tutto il primo piano dell'abitazione, e mi hanno tirato fuori i vigili del fuoco che sono stati bravissimi".
Evacuato, tranne che per alcuni pazienti intubati e quindi non spostandoli, l'ospedale Rizzoli: chi vi era ricoverato è stato trasportato con gli elicotteri in strutture ospedaliere napoletani. Sull'isola già ieri sera erano arrivate unità cinofile e volonari, idroambulanze con soccorritori a bordo, 32 vigili del fuoco su posto con l'unità specializzata per ricerca di persone sotto le macerie.
"Alla prima notizia della scossa, è stato immediatamente attivato il coordinamento tra le centrali operative di Roma e della Campania. Il Presidente del Consiglio ci ha contattato da subito per avere informazioni. Ad ora abbiamo notizie di un bilancio pesante, soprattutto per la parte alta di Casamicciola", ha detto il presidente della Regione Vincenzo De Luca. "Questo è il momento di salvare vite, non di altro - ha aggiunto . E sul fronte dei soccorsi stiamo producendo insieme a tutte le forze dell'ordine e alle istituzioni nazionali e locali il massimo sforzo. Ho parlato anche con il sindaco di Casamicciola: a tal proposito c'è molta preoccupazione, soprattutto tra i turisti e i villeggianti che provano a lasciare istintivamente l'isola in questi momenti, ma bisogna mantenere i nervi saldi. Ci saranno da domani anche altri problemi, adesso bisogna affrontare l'emergenza".
Durante la notte è iniziata la fuga dall'isola: 1051 persone sono partite grazie a tre corse organizzate ad hoc e sono state accolte al porto di Pozzuolo dai volontari della Croce Rossa Italiana. In tantissimi anche stamattina sono in fila alle biglietterie.
Il vescovo Lagnese tra la gente
"A Casamicciola c'è proprio una devastazione. Salendo nella zona alta del paese ho visto tante macerie e auto capovolte. Qui e anche a Ischia c'è tantissima gente che cerca di scappare, soprattutto turisti". Lo ha detto al Sir monsignor Pietro Lagnese, vescovo di Ischia, mentre si trova sul luogo dove è crollata la palazzina a tre piani. "Stamattina presto - ricorda Lagnese - è stato bello ricevere la telefonata di monsignor Nunzio Galantino, che mi ha chiamato per assicurarmi la solidarietà dei vescovi italiani e la disponibilità della Conferenza episcopale per venire incontro alle esigenze delle persone che si trovano in una situazione di forte disagio".
Anche buona parte della chiesa del Purgatorio è crollata. Una delle vittime, morta sotto le macerie della chiesa del Purgatorio, è Lina Cutaneo, membro del Consiglio pastorale diocesano. La donna, tra i 50 e i 60 anni, stava andando a un incontro di preghiera in una famiglia. Dopo aver parcheggiato a fianco alla chiesa, le è caduto il muro addosso ed è morta.
Di lei ha parlato il vescovo al Tg2000, il telegiornale di Tv2000: «Aveva accolto nella sua famiglia numerosa figli diversamente abili. Una donna che si donava continuamente per il bene della nostra gente. Sentiva forte il desiderio di spendersi per i più deboli e i fragili. Siamo vicini al marito, siamo in contatto con la famiglia».
L'abusivismo edilizio causa dei crolli? I sindaci negano
"Non è normale che un terremoto 4.0 determini crolli di edifici ed evacuazioni di ospedali e, purtroppo, vittime, dispersi, tanti feriti - spiega Egidio Grasso, presidente dell'Ordine dei Geologi della Campania - le cause potrebbero essere ricercate nei fenomeni di amplificazione sismica locale o attribuite alle costruzioni fatiscenti, abusive e realizzate senza alcuna verifica sismica". "L'onda sismica - ha continuato il presidente - in presenza di situazioni geologiche o morfologiche particolari, può subire notevoli amplificazioni. Giusto per far capire quale sia l'entità di questo terremoto - ha concluso il presidente - si chiarisce che l'energia liberata da un terremoto di magnitudo 6, paragonabile a quelli registrati di recente in Italia centrale, è circa 1000 volte più forte di quella liberata dal terremoto registrato ad Ischia (magnitudo 4.0)
«Lascia perplesso come un terremoto di tale magnitudo possa provocare danni e vittime nel nostro Paese, è possibile che la magnitudo possa essere stata leggermente sottostimata ma, ripeto, è francamente allucinante che si continui a morire per terremoti di questa entità". Così in una nota anche Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. "Il nostro Paese si conferma estremamente vulnerabile, non ci facciamo mancare niente dal punto di vista dei rischi geologici, non solo rischio sismico, ma anche vulcanico e idrogeologico. Ora sarebbe facile parlare dei ritardi della ricostruzione in Italia centrale, della necessità di accelerare interventi e azioni, ma quello che lascia più interdetti è la mancanza di atti concreti per la prevenzione", continua il presidente Cng.
Pronta la reazione dei sei sindaci dell'isola: non esistono legami tra i danni causati dal terremoto che ha scosso Ischia e l'abusivismo edilizio. A sostenerlo, in una nota congiunta, i sei sindaci dell'isola che "deplorano le notizie false relative a presunti
danni e crolli in tutta l'isola e alle inesistenti connessioni tra l'evento sismico e i fenomeni legati all'abusivismo edilizio". I sindaci hanno sottolineato che i crolli sono "circoscritti alla zona colpita" e hanno interessato "per lo più strutture antiche tra le quali una chiesa già distrutta dal terremoto del 1883 e poi riedificata".
A Ischia in passato c'era già stato un violento terremoto: era il 28 luglio 1883 quando in appena 13 secondi il sisma distrusse il paese; ci furono 2.300 morti, di cui 1.784 a Casamicciola. Tra le vittime, l'intera famiglia di Benedetto Croce: padre, madre e sorella. Lui, 17enne, riportò ferite a una gamba e a un braccio e fu affidato allo zio materno che viveva a Roma.