«Il nostro impegno, in una formazione che sarà plurale, sarà a difesa della famiglia costituzionalmente intesa e della persona umana, come lo stesso Monti ha garantito». Andrea Olivero, fino a qualche giorno fa presidente delle Acli, esclude cedimenti sulla dottrina sociale e sui principi non negoziabili nella lista che fa capo al premier. «E alcune candidature che stiamo per ufficializzare lo testimonieranno».
Tuttavia dal Forum di Todi arrivano significative prese distanza e defezioni.Non abbiamo mai preteso di essere "i" rappresentanti di Todi o i detentori del dogma dell’unicità di impegno dei cattolici. Tuttavia da quei mondi arrivano significative adesioni, del presidente Luigi Marino presidente di Confcooperative si è detto, così come nelle liste dell’Udc federate con noi alla Camera so che dovrebbe trovare spazio un altro protagonista di Todi come Giorgio Guerrini, ex presidente di Confartigianato. Posso poi annunciare la candidatura del professor Lucio Romano presidente di Scienza&Vita e quella di Mario Sberna, presidente dell’associazione famiglie numerose, mentre in Veneto capolista al Senato sarà il demografo Gianpiero Dalla Zuanna. Sarà una risposta adeguata a quella domanda di nuovo protagonismo tanto auspicata.
Fa però discutere la candidatura del direttore di Gay.it, Alessio De Giorgi, che sulle politiche familiari ha idee di tutt’altro tipo. Ne eravate informati?No, sapevamo solo dell’interesse in Umbria e Toscana di settori legati a Matteo Renzi. Ma, ripeto, sulla famiglia fondata sul matrimonio non accetteremo cedimenti, né ce ne aspettiamo da Monti.
Lo schema a tre con la Lista Monti senza parlamentari e le liste collegate di Fli e Udc ha reso più difficile l’apporto di esponenti di Pd e Pdl.C’è stata un’accelerazione. Questo è un processo che inizia, ma dovrà proseguire dopo in Parlamento. Non si tratta di sfilare parlamentari a questo o a quel gruppo, ma di una convergenza da realizzare che potrà completarsi con alcuni settori anche dopo il voto.
Bersani aveva malignato su un possibile disimpegno in Lombardia dell’area Monti a tutto vantaggio del Pdl, per fare lo sgambetto al Pd al Senato.Ma le pare che Monti possa pensare di fallire nella sua regione, che è poi la locomotiva economica d’Italia? E al Senato schiererebbe un tris di capolista come Albertini, Ichino e Mauro?
Da Bersani, al di là delle punture di spillo, arriva un’offerta di collaborazione?Lo penso e lo auspico. Ma non credo a un’alleanza a buon mercato. Valgono i programmi, conta la reciproca disponibilità a non cedere ai populismi delle aree estreme che bloccano un serio percorso riformatore. E il punto più urgente che vedo è la creazione di un’agenda sociale, il superamento dello spread sociale.