sabato 3 gennaio 2015
​Le Asl spendono 70 milioni per il pubblico impiego, l'istituto di previdenza dimezzerebbe i costi.
Bufera sulle assenze per San Silvestro  
Furlan (Cisl): nessuna copertura, sì a sanzioni
Ora Roma dia l'esempio di D. Paolini
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"Il sistema delle Asl ha a bilancio 70 milioni per i controlli nell'ambito del pubblico impiego, noi siamo pronti a farlo alla metà del costo". Così fonti Inps in merito a verifiche sulle assenze per malattia. Ciò avverrebbe, si spiega, grazie a "un sistema di data mining e all'archivio dei certificati online di cui l'Istituto ha la gestione". La proposta era già stata avanzata dopo l'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione affari sociali della Camera sul tema della medicina fiscale ed era stata fatta propria dal Pd: l'obiettivo è fare un passo avanti verso l'omogenizzazione delle regole tra lavoro pubblico e privato e si riporta le attività delle Asl alla funzione propria di prevenzione della salute e cura. Il sindaco di Roma Ignazio Marino "non esclude" che a conclusione dell'inchiesta amministrativa interna per verificare i reali motivi che hanno portato all'assenza di massa dei vigili la notte si San Silvestro si possa parlare di licenziamenti. "Ma prima bisognerà controllare con severità ciò che è accaduto". Per il Comandante Clemente, che ha istituito una task force per le verifiche, è sata "un'azione improvvisa e proditoria. Non avevamo avuto nessun tipo di segnale". La Uil annuncia: "Pronti a portare nelle aule di Tribunale che ha infangato il Corpo" per "danno gravissimo d'immagine""Occorre una modifica anche delle altre regole, per omogeneizzare il sistema di controlli nel pubblico e nel privato", spiega l'Inps sempre in merito agli accertamenti fiscali in caso di assenze per malattia. Oggi infatti la competenza dell'Inps in materia si limita al privato, mentre per i dipendenti del settore pubblico la gestione spetta alle Asl. L'adozione di un sistema di 'data mining' (letteralmente estrazione di dati) permette di ottenere la scelta dei soggetti da sottoporre a visita di controllo attraverso un sistema informatico esperto, che garantisce oggettività, conservazione e riproducibilità delle azioni effettuate. A livello pratico cambierebbe poco per i cittadini e per i medici di famiglia, perché la procedura per i certificati di malattia sarebbe la stessa, ma centralizzare presso l'Inps la procedura di controllo, usufruendo di un database con specifici algoritmi, potrebbe servire a individuare in maniera più mirata le persone che abusano sostiene Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale. "Come Fimmg saremmo anche favorevoli, per diagnosi brevi (uno, due giorni), ad un'auto-attestazione del cittadino, che senza rivolgersi al medico di base potrebbe comunicare l'assenza dal lavoro all'Inps, per le opportune valutazioni sulla necessità di effettuare visite fiscali - aggiunge Milillo -. Si tratta di 4-6 milioni di certificati di cui il medico sarebbe "sgravato" in favore di un maggiore impegno per l'assistenza". Il segretario nazionale della Fimmg cita anche alcuni dati sui costi delle visite fiscali: "Qualche anno fa - spiega - per i 12-13 milioni di lavoratori dipendenti privati si spendevano 50 milioni, lo scorso anno sono scesi a 20, mentre per tre milioni e mezzo di dipendenti pubblici la spesa ammonta a 70 milioni".
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