Un gruppo di migranti accolti dalla Caritas ambrosiana nei primi mesi del 2019 (Archivio Fotogramma)
Sono arrivati giovedì sera, 27 giugno, a Milano i profughi sbarcati il 2 giugno dal pattugliatore Cigala Fulgosi a Genova e assegnati da Caritas Italiana alle diocesi lombarde. Il gruppo dei migranti accolti in Lombardia, insieme agli altri ridistribuiti nelle altre diocesi italiane fa parte dei 100 naufraghi soccorsi al largo delle coste libiche dalla nave della Marina Militare Italiana e fatti sbarcare dal Ministero dell'Interno solo dopo l'intervento dei vescovi italiani che avevano espresso la loro disponibilità a farsi carico dell'accoglienza.
Secondo quanto spiega una nota della Caritas Ambrosiana si tratta di 23 giovani tra i 29 e i 17 anni, di differenti nazionalità africane: Mali, Costa d'Avorio, Senegal, Guinea, Gambia, Nigeria, Sud Sudan. A tutti loro sarà offerto vitto, alloggio, corsi di alfabetizzazione e percorsi di formazione professionale. I costi dei progetti di accoglienza saranno interamente a carico della Conferenza Episcopale Italiana. Si conclude in questo modo un'odissea iniziata alla fine di maggio.
"Questa vicenda dimostra ancora una volta che piuttosto che fare propaganda la politica deve esercitare il suo compito che è quello di trovare delle soluzioni lungimiranti e condivise - osserva Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -. Si preferisce alzare la voce, ingaggiare braccio di ferro con i nostri vicini di casa, giocando cinicamente sulla pelle di disperati, piuttosto che individuare nuove regole lungimiranti, condivise nelle sedi opportune, che sono le istituzioni europee".