Nella città di Valencia la Croce Rossa sta predisponendo il piano per l'accoglienza delle 629 persone presenti sulla nave Aquarius
Papa Francesco è "commosso" per la "prontezza e generosità" della diocesi di Valencia nella scelta di accogliere le persone in arrivo con la nave Aquarius. Lo ha scritto in una lettera l'arcivescovo di Valencia, il cardinale Antonio Cañizares riportando le parole di Francesco e ringraziando a sua volta i suoi concittadini: "Il Papa mi ha detto di riferirvi che è commosso per il nostro comportamento e si felicita e congratula con la diocesi di Valencia per la prontezza e la generosità con cui ha reagito, e l’esempio di carità che si sta dando nei confronti di queste povere persone".
L'arcivescovo di Valencia ha scritto - come riporta il Sir - nel messaggio inviato alla sua diocesi dopo essere stato ricevuto in udienza privata in Vaticano, in merito all'accoglienza nei confronti dei migranti della nave Aquarius e di altre due navi militari italiane che sbarcheranno a Valencia domenica: "Stiamo seguendo con vero e appassionato interesse, stupore, compassione e vergogna – scrive il cardinale Cañizares nel testo -, durante lunghi e angosciosi giorni, le traversie di 629 persone attraverso il Mediterraneo, un mare che sta diventando una tomba anonima, insaziabile e divoratrice che si è presa tantissime vittime dell’ingiustizia, degli egoismi dei potenti, delle crudeltà disumane, di bastardi interessi di mafie inconfessabili e delle chiusura in se stesse delle nazioni, senza ascoltare come si dovrebbe i Paesi più poveri da cui provengono queste vittime”.
La vicenda dell’Aquarius, afferma, "ha travolto le nostre coscienze e ci ha rialzati in piedi per accudire chi bussa alla porta del cuore e alla coscienza collettiva dei popoli e delle nazioni. È un appello alle persone di buona volontà e soprattutto alla coscienza umanitaria e cristiana".
Il cardinale ricorda che, dopo l’arrivo al porto di Valencia, sarà organizzata l’accoglienza e la distribuzione dei profughi nelle diverse zone della Spagna. "Dal primissimo momento la diocesi si è messa a disposizione" per "accogliere, aiutare, sostenere e curare coloro che arrivano”, ricorda, ed è pronta "ad accogliere, proteggere, promuovere ed integrare i migranti e rifugiati" come insegna papa Francesco. "Lo abbiamo fatto sapere alle nostre autorità della comunità autonoma, locale e nazionale e all'opinione pubblica - precisa -. Faremo tutto il necessario che rientra nelle nostre possibilità: senza calcoli".
La Delegazione diocesana per le migrazioni, la Caritas diocesana, l’Università Cattolica con "medici, infermieri, docenti, linguisti", gli Ordini e le Congregazioni religiose, il seminario, le parrocchie, le famiglie, i sacerdoti, i laici, i volontari, le associazioni – conclude – "tutti si sono offerti e sono disposti a collaborare per dare una risposta cristiana di amore, carità e giustizia a questa situazione di emergenza".
Intanto questa è la posizione della nave Aquarius, davanti a lei, molto vicina, la nave Dattilo della Guardia Costiera che la sta scortando verso la Spagna dopo il rifiuto dell'Italia a lasciarle sbarcare. A bordo di entrambe le 629 persone - uomini, donne, bambini e minori non accompagnati - che erano state soccorse da mezzi militari italiani sabato scorso, una settimana fa. Queste persone hanno trascorso fin adesso 6 notti in mare, più la notte che avevano passato sui gommoni partiti dalla Libia, dove molti di loro - lo stanno raccontando in queste ore a chi li assiste a bordo - hanno vissuto esperienze spaventose. Viaggeranno ancora per almeno altri due giorni. Le navi hanno circumnavigato la Sardegna tenendosela come riparo perché il mare era troppo grosso per procedere direttamente verso la Spagna.