lunedì 9 gennaio 2017
Il gruppo liberaldemocratico fa marcia indietro sull'alleanza con il M5S. La doccia gelata è arrivata in serata e dopo che gli iscritti alla forza politica avevano approvato la svolta di Grillo.
Grillo e il leader degli euroscettici Ukip Farage (Ansa)

Grillo e il leader degli euroscettici Ukip Farage (Ansa)

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Il gruppo liberaldemocratico al Parlamento europeo (Alde) fa marcia indietro sull'alleanza con il Movimento cinque stelle. La doccia fredda è arrivata ieri in serata e dopo che gli iscritti alla forza politica di Beppe Grillo avevano votato a grande maggioranza il cambio di alleanza, avallando la rottura con i nazionalisti britannici dell'Ukip. "Non c'è un sufficiente terreno comune per procedere. Permangono differenze fondamentali su questioni chiave a livello europeo", scrive in un comunicato il leader di Alde Guy Verhofstadt. Francesi e tedeschi in modo particolare avrebbero fatto pesare la loro contrarietà. Secondo Grillo, invece, è proprio l'establishment ad aver fermato "l'ingresso del MoVimento 5 Stelle nel terzo gruppo più grande del Parlamento Europeo". "Abbiamo fatto tremare il sistema come mai prima. Grazie a tutti coloro che ci hanno supportato e sono stati al nostro fianco", scrive Grillo sul suo blog annunciando la costituzione di un gruppo autonomo con i 17 europarlamentari, il Direct democracy movement (Ddm).

Nella nota Verhofstadt scrive che "su questioni di interesse comune come l'ambiente, la trasparenza e la democrazia diretta, Alde e Movimento 5 Stelle continueranno a collaborare strettamente".

I fatti: Grillo rompe l'alleanza con gli euroscettivi di Farage

Il M5s si "riposiziona" in Europa, rompendo l'alleanza con gli euroscettici di Farage ormai destinati a lasciare il Parlamento europeo dopo la Brexit. Una mossa per certi versi obbligata per il partito di Grillo, con il leader che a sorpresa tenta di far confluire i suoi 17 eurodeputati verso un gruppo di centro, l'europeista Alde, suscitando perplessità i militanti e tra gli stessi deputati centristi.

Il voto on-line approva scelta di Grillo

I militanti del M5s hanno approvato (con un 78,5% di sì) la proposta avanzata a sorpresa ieri dal leader Beppe Grillo di cambiare schieramento dentro il Parlamento europeo, passando dagli euroscettici di Efdd, gruppo del grande protagonista della Brexit Nigel Farage, all'Alde, gruppo a vocazione fortemente europeista, di centro. Alla votazione on-line hanno partecipato più di 40mila iscritti certificati.

L'Alde è un gruppo di centro a vocazione europeista

Ma cos'è l'Alde? Letteralmente è l'Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa. Si tratta del gruppo a vocazione fortemente europeista, di centro, sostenuto in questi anni da figure come Romano Prodi e Mario Monti. E' formato da 68 deputati. E' guidato dall'ex premier belga Guy Verhofstadt, candidato alla presidenza del Parlamento stesso. Sfiderà per la poltrona che sta lasciando Martin Schulz, giunto a fine mandato, Gianni Pittella per il Pse e Antonio Tajani per il Ppe. L'Alde punta sul rafforzamento della pace nel mondo attraverso un crescente ruolo sulla scena globale del Vecchio continente. Istruzione, diritti, ambiente, autonomie locali e lotta alla burocrazia sono i suoi cavalli di battaglia. E' sostenuto da Scelta civica (che però non ha eurodeputati e quindi non ne fa effettivamente parte). In passato ne hanno fatto parte la Margherita, i radicali, l'Idv. E buona parte dello stesso Pd (tra gli altri Prodi e Rutelli), che Renzi - appena insediato a palazzo Chigi - fece entrare invece nel Pse.


L'accordo sarebbe stato raggiunto il 4 gennaio

"Alde e M5S condividono i valori centrali della libertà, dell'uguaglianza, della trasparenza". Comincia così un testo di accordo, che porta la data del 4gennaio, tra il Movimento pentastellato e il gruppo Ue guidato da Guy Verhofstadt e che, già da questa mattina, gira sul web ed è rilanciato su Twitter. "Riforma dell'eurozona" e "i diritti e libertà" sono alcuni dei titoli principali del testo.

L'addio di Grillo, Farage risponde a muso duro

Beppe Grillo dà l'addio a Nigel Farage leader dell'Ukip e alleato del M5s. "Le nostre strade si sono divise" dice Grillo dal blog dove sottolinea la decisione del M5S di andare in un nuovo gruppo politico nel Parlamento europeo da dove "poter affrontare con più concentrazione le prossime sfide". A stretto giro di posta la replica di Farage: "I 5 stelle si sono uniti all'establishment dell'Ue. "Beppe Grillo - afferma - si unirà ora all'establishment eurofanatico di Alde, che supporta il Ttip, l'immigrazione di massa e l'esercito europeo ma si oppone alla democrazia diretta".

Contributi "tagliati" per Ukip e M5s

"Quasi 2 milioni di euro": è la cifra che secondo il Times l'Ukip di Nigel Farage rischia di perdere in contributi europei. Il partito di Farage - già colpito da una multa per la presunta destinazione indebita di fondi europei al finanziamento della campagna referendaria nazionale sulla Brexit - si ritroverebbe infatti in un gruppo ridimensionato senza i 17 grillini, con un conseguente taglio dei fondi pari a "oltre 1,5 milioni". Ma non va meglio agli stessi grillini: a conti fatti la non appartenenza ad un gruppo costerà al M5S quasi 700mila euro di contributi in meno.

La base in rivolta sul web

Ma se il voto on-line non lascia adito a dubbi, sul web corre la protesta. Al post aggiornato con i risultati del voto convergono diversi commenti di protesta e tra gli utenti c'è anche chi annuncia di "aver tolto il simbolo del M5S dal profilo Facebook". "Io ho sempre sostenuto Grillo anche quando lo attaccavano. Ma se passa questa proposta non posso più rimanere nel movimento. Scusate ma non vedo più la differenza con gli altri partiti" scrive ad esempio un militante.

Perplessità anche tra i deputati centristi

L'ingresso degli eurodeputati 5 stelle nel gruppo Alde era all'ordine del giorno della riunione del gruppo di ieri pomeriggio. Non tutti, nel gruppo erano però favorevoli. La prima ad esprimersi pubblicamente a sfavore l'eurodeputata francese Sylvie Goulard, in un intervento sul suo sito internet. "Meglio 12 stelle che cinque", afferma Goulard. La capo delegazione dei liberali francesi nel gruppo Alde, Marielle de Sarnez, ha spiegato che l'obiettivo era arrivare al voto con almeno un terzo del gruppo contro l'accordo. Si tratterebbe di 23 voti su 68 (per approvare la modifica del gruppo serve la maggioranza di due terzi). A essere contrari non solo i francesi ma anche i tedeschi, secondo de Sarnez: «Molti di noi non possono concepire che un gruppo che ha sempre fatto della coerenza europeista la sua bandiera possa fare una scelta come quella di accogliere il movimento politico d Beppe Grillo».

Il voltafaccia di Verhofstadt

La vicenda si è conclusa intorno alle 19, con il voltafaccia del gruppo Alde. "Non c'è un sufficiente terreno comune per procedere. Permangono differenze fondamentali su questioni chiave a livello europeo", scrive in un comunicato il leader di Alde Guy Verhofstadt. Una retromarcia che in molti hanno bollato come una figuraccia del Movimento 5 stelle. Costretto adesso a fare gruppo a sè.

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