Aventino da abbandonare, ma solo perché non produttivo. È un discorso esclusivamente tattico quello che Beppe Grillo, calato a Roma per arringare il suo esercito dopo la battaglia di Montecitorio, rivolge ai suoi parlamentari, riuniti – a porte chiuse – in un hotel della Capitale. Non c’è nelle sue parole, infatti, nessuna nota critica sull’assalto alle istituzioni, sull’occupazioni di sedi ed aule del Parlamento, sulla degenerazione della protesta. Anzi, trapela una certa, orgogliosa soddisfazione: «Andate benissimo, i nostri sondaggi crescono». Nel suo discorso, qua e là, spunta solo qualche consiglio a non strafare, con gesti e parole, che possono diventare controproducenti. Come «le parolacce», che rischiano di avere noiose conseguenze sul piano penale. La chiave del discorso dell’ex comico è tutta racchiusa in questo passaggio: «Accarezzateli, fategli capire che tanto sono morti... Sorridete, calmatevi, vi vogliono incastrare. Si sta nelle aule e si discute, loro non sono abituati all’esistenza di un’opposizione. Non dobbiamo dare la sensazione che vogliamo andare via dal Parlamento: la gente ha capito quello che stiamo facendo ma dobbiamo restare lì essendo politicamente asfissianti». Ma tanto per far capire che la musica non è affatto cambiata, il leader dei Cinquestelle prende di petto la presidente della Camera, indicendo sul web un sondaggio- linciaggio: «La Boldrini nel suo ruolo è inadeguata, impropria, miracolata. Deve andarsene e in fretta». Immancabili le critiche ai giornali: «Carta igienica quotidiana». E nei social network di sostenitori e simpatizzanti, il linguaggio diventa minaccioso, volgare e truculento. La vicenda della violenta opposizione dei Cinquestelle tiene banco in tutti gli ambienti istituzionali. Napolitano, bersaglio privilegiato degli attacchi grillini, che ne hanno chiesto la messa in stato d’accusa, allarga le braccia: «Sono sereno per me, ma preoccupato per il Parlamento».Enrico Letta mostra di essere colpito. E reagisce con determinazione: «L’attacco alle istituzioni del M5S segna la volontà di prendere una strada antidemocratica, perché la democrazia si basa sul principio di maggioranza e di rispetto delle regole con le quali le opposizioni possono legittimamente impedire di approvare provvedimenti, ma non il funzionamento delle istituzioni». Il Consiglio dei ministri esprime unanime solidarietà ai Presidenti della Repubblica e della Camera e Letta avverte: «C’è stato un livello di tolleranza fino ad oggi eccessivo rispetto a modalità totalmente al di fuori delle regole che fanno funzionare la democrazia costituzionalmente garantita nel nostro Paese. Il governo reagirà nettamente a queste provocazioni che fanno male al Paese». E aggiunge: «Sto partendo per Dubai e ad Abu Dabi per cercare di attrarre investimenti... Mi spiegate come i miei interlocutori possano considerare affidabile un Paese in cui il Parlamento è oggetto delle corride e della violenza prevaricatrice di questi giorni?».