Green pass in ufficio - Reuters
Il Consiglio dei ministri ha deciso, all'unanimità, di estendere l'obbligo del green pass. L'estensione scatterà dal 15 ottobre (fino alla cessazione dello stato di emergenza previsto al 31 dicembre) in tutte le amministrazioni pubbliche e nel settore privato per chi acceda ai luoghi di lavoro.
Tra le novità, la sospensione dal lavoro, e quindi dallo stipendio, dal quinto giorno di accesso senza certificato, sia nel settore pubblico che privato. Chi non ha il Green pass avrà comunque il "diritto alla conservazione del rapporto di lavoro", non potrà essere licenziato.
Resta aperta la questione dei contributi, si discute sulla possibilità che le aziende non debbano pagarli ai lavoratori sospesi perché privi di Green pass. Una valutazione in tal senso sarebbe stata chiesta dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, per venire incontro in particolare alle esigenze delle piccole aziende.
Il green pass sarà necessario pure per l'accesso a tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati, anche per i lavoratori esterni all'amministrazione o all'azienda.
Certificato verde per Colf e baby sitter, ma anche partite Iva e lavoratori che offrono servizi in modo occasionale, come idraulici ed elettricisti. Dunque vengono incluse nell'obbligo anche categorie che potevano sembrarne fuori.
L'obbligo di esibire il green pass varrà dal 15 ottobre anche per i magistrati, compresi quelli onorari, gli avvocati e i procuratori dello Stato e i componenti delle commissioni tributarie che devono accedere agli uffici giudiziari. L'accesso senza il pass, dice ancora il decreto rappresenta un "illecito disciplinare" e come tale sarà sanzionato. Le disposizioni non valgono invece per "avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia, testimoni e parti del processo".
E arriva l'obbligo anche per chi opera nelle associazioni di volontariato.
Chi controlla?
Saranno i datori di lavoro a dover verificare il rispetto delle prescrizioni. Il decreto legge stabilisce anche che i datori di lavoro nella pubblica amminitrazione dovranno entro il 15 ottobre 2021 definire "le modalità operative per l'organizzazione delle verifiche" anche a "campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell'accesso ai luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell'accertamento e della contestazione delle violazioni".
Certificato dopo la prima dose di vaccino per i guariti
I guariti dal Covid non dovranno più attendere 15 giorni dalla prima dose di vaccino anticovid per avere il green pass ma lo otterranno subito dopo la prima somministrazione. È quanto prevede la bozza del decreto che estende la certificazione ai luoghi di lavoro. L'articolo 4 comma 3 modifica infatti la normativa attuale sostituendo il passaggio in cui si affermava che la certificazione era valida "dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione" con le parole "dalla medesima somministrazione".
Anche chi ha completato il ciclo vaccinale con la seconda inoculazione potrà avere il certificato verde subito, senza attendere due settimane.
Tamponi a prezzo calmierato (validi 48 o 72 ore)
Non saranno gratuiti, ma le farmacie dovranno praticare prezzi calmierati per i tamponi per ottenere il green pass che dovrebbe avere validità 72 ore se il test è molecolare. Nel caso di test antigenico rapido la durate del certificato sarà di 48 ore. Usiamo il condizionale per la durata relativa al test molecolare in quanto lo prevede un emendamento al green pass bis approvato in commissione Affari costituzionali alla Camera.
Il costo sarà pari a zero per chi non possa fare il vaccino, 8 euro per i minorenni, 15 euro per i maggiorenni. L'obbligo, viene spiegato, porterà a un incremento del numero delle farmacie che praticano i prezzi calmierati. I sindacati avevano chiesto tamponi gratis per tutti. Le farmacie che non applicheranno il prezzo calmierato rischieranno 30 giorni di chiusura.
Pass per Parlamento, Quirinale e Corte Costituzionale
Governo chiede anche alle Camere di adeguarsi all'obbligo di green pass. E si va verso l'estensione dell'obbligo per tutti gli organi costituzionali, includendo dunque il Quirinale e la Corte Costituzionale. Per il principio dell'autodichia, tale obbligo non può applicarsi automaticamente. I parlamentari saranno quindi chiamati a pronunciarsi entro il 15 ottobre. Sarà la prossima conferenza dei capigruppo di Montecitorio, già convocata per mercoledì prossimo, ad affrontare la questione.
Sanzioni
Sanzioni tra i 600 e 1.500 euro per chi venisse sorpreso all'interno del luogo di lavoro senza green pass. È l'ipotesi, a quanto si apprende, su cui starebbe ragionando il governo emersa nel corso del confronto con le Regioni e gli enti locali sul nuovo decreto.