sabato 5 maggio 2018
Senza svolte nelle prossime 24 ore, il capo dello Stato si prepara a indicare il nuovo premier mercoledì. Il piano del Colle sul giornale di domani. Ultimo tentativo di dialogo Salvini-Di Maio.
Il capo dello Stato Sergio Mattarella

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Sono ore decisive per la nascita di un nuovo governo. Le voci di un ultimo, estremo, tentativo di accordo tra Lega e Movimento 5 stelle rimbalzano fino al Colle. E anche quelle di un tentativo di Salvini di forzare per un pre-incarico. La linea di Mattarella è chiara da tempo: senza numeri certi nessun preincarico. Lunedì è il giorno della verità. Ma senza una vera svolta l’inquilino del Quirinale ha un suo piano (sul giornale di domani racconteremo i dettagli): sarà lui a mettere in pista un nuovo governo. Che racconta con tre aggettivi: neutrale, nuovo, competente.

I TEMPI

Senza novità nel terzo giro di consultazioni Mattarella si prenderà due giorni di riflessione, poi mercoledì indicherà e farà giurare il nuovo premier. A questo punto, senza nessuna trattativa con i partiti, venerdì arriverà la squadra. Sarà un governo snello. Massimo 13 ministri. Si vuole puntare su giovani e su donne. Tenendo presente che dall’ultimo voto è emersa una chiara voglia di novità.

LO STOP A GENTILONI E A SALVINI

Mattarella vuole che sia un premier «neutrale» a portare il Paese al nuovo voto. Per questo non esiste che sia Gentiloni in regime di proroga o Salvini “sfiduciato” dalle Camere. Nessun vantaggio né a una parte né all’altra, è la linea del Colle. Proprio per questo Mattarella ha deciso di muoversi per dare in ogni caso un premier "terzo" all'Italia. E' una decisione che ritiene di assumere come un dovere verso i cittadini. Ma dopo cosa succederà? Ovviamente Mattarella è il primo a mettere in conto che il “suo” governo potrebbe essere sfiduciato dalle Camere. A quel punto sarebbe però il premier da lui indicato a portare l’Italia al voto tra settembre e ottobre.

LA MORAL SUASION SUI PARTITI

Lunedì Mattarella comincerà a spiegare ai partiti che l’esecutivo del presidente può essere una opportunità prima di tutto per loro.
Intanto perché la prima mission sarà trovare 14 miliardi per scongiurare l’aumento dell’Iva e quella ricerca a cui inevitabilmente si dovranno legare scelte impopolari fa già tremare tutti i partiti. Il secondo messaggio è legato alla durata: questo sarà un governo utile, di servizio e la sua durata è strettamente legata alla capacità dei partiti di ritrovare un dialogo in grado poi di evolversi in una nuova maggioranza a sostegno di un governo politico. Come a dire: appena i partiti saranno pronti, questo governo si farà da parte.

L'ULTIMO TENTATIVO SALVINI-DI MAIO

Appresa la ferma determinazione di Mattarella di mandare in Aula un premier terzo anche con il rischio di ricevere la sfiducia
delle Aule, Salvini e Di Maio hanno ripreso un fragile dialogo per non trovarsi nelle condizioni di dover dire di "no" a un esecutivo di alto profilo per pura tattica politica. I due leader di Lega e 5s hanno 24 ore per costruire una soluzione alla crisi: magari un esecutivo con un premier terzo da loro condiviso e ministri tecnici che duri sino alla prossima primavera. Il tempo però ormai non gioca a loro favore e i nodi emersi sin dal dopo-voto (il ruolo di Berlusconi) non sono stati superati.

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