A scuola ci deve essere spazio per tutti, anche per i disabili che devono essere sostenuti. Sia nelle statali che nelle paritarie - Ansa
Dopo un lungo lavoro di “limatura” in commissione Bilancio della Camera, terminato soltanto a tarda sera, è stato aumentato di 70 milioni di euro il fondo per il sostegno agli alunni disabili delle scuole paritarie. La richiesta è contenuta in due emendamenti alla legge di Bilancio, presentati da Italia Viva e dalle opposizioni di centrodestra, approvati a maggioranza.
Con questa aggiunta, sale così a 94,3 milioni il fondo per il sostegno nelle paritarie, contando anche i 24,3 milioni di euro stanziati nel 2015 e confermati nel corso degli anni. Inoltre, riservati al sostegno dei bambini disabili delle materne non statali, ci sono altri 20 milioni, otto in più dell’anno scorso. Sugli emendamenti si è registrata la convergenza anche di buona parte dei commissari del Partito democratico, che hanno così consentito di raggiungere la maggioranza necessaria all’approvazione.
Quasi tagliato, insomma, il traguardo prefissato dei 100 milioni, ma già questo risultato è ritenuto «molto significativo» dai firmatari degli emendamenti, tra cui l’ex-sottosegretario all’Istruzione e attuale deputato di Italia Viva, Gabriele Toccafondi.
«Adesso il fondo paritarie per la disabilità è di quasi 100 milioni – ricorda Toccafondi –. Un passo importantissimo per correggere la disparità di trattamento e un aiuto vero a famiglie e scuole. La strada è ancora lunga ma è giusta. Per decenni non è stato fatto niente e dal 2015 la strada c’è».
Gli studenti con disabilità certificata iscritti alle paritarie sono circa 12mila e, con questo stanziamento aggiuntivo, riceveranno un contributo annuo di poco più di 7.800 euro, per pagare l’insegnante di sostegno. Che, però, “costa” tra i 25mila e i 30mila euro all’anno. La restante parte sarebbe ancora a carico delle scuole e, quindi, delle famiglie che pagano le rette.
Non così, invece, per i 268mila alunni disabili delle scuole statali, per i quali, ogni anno, lo Stato prevede un investimento di circa 5 miliardi all’anno, che si traducono in un contributo di poco inferiore ai 20mila euro a studente, come ricorda un recente dossier dell’Università Cattolica.
Per colmare questa distanza e realizzare una vera parità, sarebbe quanto mai necessario raggiungere almeno i 100 milioni di euro, obiettivo originario dei firmatari degli emendamenti. Che hanno anche proposto un ordine del giorno per dare continuità, negli anni, a queste misure di sostegno alla disabilità.
«Sarebbe l’inizio di un percorso che, quest’anno, vede la disabilità come unico impegno concreto della legge di Bilancio per la scuola – aggiunge Toccafondi –. Oltre alle risorse per le paritarie, infatti, la manovra prevede l’assunzione di 25mila insegnanti di sostegno in tre anni nelle statali».
Soddisfazione per il risultato raggiunto è espressa dal capogruppo Pd in commissione Bilancio, Ubaldo Pagano: «Abbiamo voluto riconosce l’impegno di chi lavora a favore dell’inclusione sociale e svolge un servizio pubblico rappresentato da tutte quelle scuole che accolgono alunni disabili».
«Con 70 milioni per l’assunzione degli insegnanti di sostegno nelle scuole paritarie si corregge l’odiosa discriminazione per i ragazzi disabili che le frequentano», sottolinea Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia e vicepresidente del gruppo Misto alla Camera. «Se la parità fosse reale dovremmo dotare le scuole paritarie di 300 milioni di euro», ricorda Lupi.