venerdì 28 febbraio 2014
​Il Fondo: annunci del governo nella direzione giusta, occupazione è «la riforma chiave». Poletti: rivedere mercato del lavoro. I sindacati: ma ne parli prima a noi
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Il Fondo Monetario internazionale dà il suo esplicito incoraggiamento al go­verno a varare le riforme annunciate, in particolare quelle che riguardano il la­voro. Un’apertura di credito significati­va, anche il premier è atteso ovviamente alla prova dei fatti: «Abbiamo ascoltato con molta attenzione il discorso recente di Renzi e attendiamo ulteriori dettagli su quanto annunciato. Sicuramente ab­biamo accolto con piacere molte delle misure delle quali ha parlato», ha affer­mato ieri il portavoce del Fondo, Gerry Ri­ce. In particolare, sottolineando che «l’alto li­vello di disoccupazione è un problema urgente in Italia», Rice ha citato il con­tratto flessibile a tutele crescenti, una del­le proposte del premier contenuto nei Jobs Act , come una delle «riforme del mer­cato del lavoro che hanno un ruolo chia­ve », quindi, ha aggiunto «guardiamo al­la loro implementazione nel prossimo futuro».  Più in generale, secondo l’Fmi, «molte delle misure economiche annunciate dal presidente del Consiglio nel suo discor­so in Parlamento all’inizio della settima­na accolgono le riforme economiche e strutturali sollecitate dal Fondo all’Italia in questi anni», e sono decisive «per as­sicurare che l’Italia torni sulla strada del­la sostenibilità e della crescita». L’attua­zione delle riforme è «cruciale» per il Pae­se, che secondo il Fmi nel 2014 salirà so­lo dello 0,6% ma potrà giovarsi di una contesto europeo di generale recupero. Parole di soddisfazione anche per la scel­ta di Pier Carlo Padoan come nuovo mi­nistro del’Economia: «Quando faceva parte dell’esecutivo del Fmi era molto ri- spettato», ha sottolineato il portavoce.  Da uno dei tre pilastri della Troika arriva dunque una sorta di promozione del nuovo corso italiano, almeno a livello programmatico. Mentre da Francoforte il presidente della Bce Mario Draghi resta cauto anche se lascia trapelare con qual­che elemento di maggiore fiducia sulle prospettive dell’economia: «La ripresa nell’Eurozona sta facendo graduali pas­si avanti, anche se lentamente ed in mo­do disomogeneo», ha detto Draghi, invi­tando i governi dell’area euro a «prose­guire con le riforme per arrivare ad una crescita sostenibile». Buona parte dei Paesi dell’Eurozona che avevano soffer­to per la crisi del debito «hanno fatto no­tevoli progressi nel riguadagnare com­petitività », con «sostanziali migliora- menti nelle dinamiche delle esportazio­ni », ha aggiunto il numero uno della B­ce, senza dire di quali Paesi stesse par­lando. Il governo Renzi dovrà esplicitare nei prossimi giorni il dettaglio delle sue pro­poste. I sindacati chiedono udienza. Riforme? Parlatene prima a noi che alla Merkel, incalzano i leader confederali. Ie­ri il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha fornito una prima road map : «Parti­remo al più presto con l’attuazione della garanzia giovani, poi passeremo alla ri­duzione del cuneo, quindi ci sarà la revi­sione del mercato del lavoro», ha spiega­to. «L’obiettivo è non avere nessun inat­tivo. Proveremo a offrire a tutti e soprat­tutto ai giovani un’opportunità di lavoro».
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