Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha "bloccato" le trascrizioni delle nozze gay in Italia sottolineando come i Comuni non abbiamo competenze in materia, ma i sindaci continuano a fare di testa loro, salvo poi venire sconfessati (com'è successo a Bologna) dal prefetto. L'ultimo caso arriva da Udine. Il Comune ha trascritto nei
registri di stato civile il matrimonio di due persone dello
stesso sesso, contratto all'estero. È il primo
caso che si registra nella Regione. "Il nostro vuole essere un
contributo concreto per spingere il Parlamento stesso ad
armonizzare la normativa italiana a quella della maggior parte
degli altri Paesi europei. E questo con profondo rispetto delle
norme italiane che in nessun misura si intende violare" ha detto il sindaco di Udine Furio Honsell, ignorando le stesse indicazioni di Alfano. Le due cittadine, di cui una udinese,
si erano sposate in Sudafrica. La trascrizione del matrimonio
nei registri di stato civile del Comune segue l'incontro
a tre tra Honsell e i sindaci di Trieste e Pordenone nel croso del quale si era deciso di procedere analizzando caso per caso.
Anche dal Comune di Firenze arriva una netta presa di posizione, con una mozione presentata da Sel e approvata in commissione a Palazzo Vecchio. "L'atto - spiega Tommaso Grassi, capogruppo di Sel - invita il sindaco a permettere, come già avviene ad esempio a Bologna, a trascrivere sul registro del Comune i matrimoni contratti regolarmente all'estero da fiorentini. Anche se dello stesso sesso. Il sindaco Nardella disponga subito l'atto per gli uffici demografici così da ridurre i tempi di applicazione. Se poi fosse cosi celere a firmare anche prima della discussione in aula della mozione saremmo felici". La mozione è passata con il voto favorevole del Movimento cinque stelle, quello contrario di Fratelli d'Italia e Forza Italia, mentre il Pd è andato in ordine sparso, dividendosi tra astensioni, voti contrari e a favore.