Il presidente di Duferco e di
Federacciai, Antonio Gozzi, è stato arrestato a Bruxelles dalle
autorità belghe in una indagine per corruzione. Secondo l'accusa
avrebbe corrotto degli ufficiali nella Repubblica democratica
del Congo per ottenere appalti. Lo rende noto TicinoNews con una
nota di Duferco, che ha sede a Lugan. Oltre a Antonio Gozzi, è stato arrestato anche il dirigente del gruppo Duferco Massimo Croci. La notizia è stata diffusa dall'azienda e confermata dalla procura
federale, secondo quanto scrive l'agenzia di stampa Belga.
L' arresto è stato disposto dal giudice istruttore Michel
Claise di Bruxelles per presunti episodi di corruzione nella
Repubblica democratica del Congo.
Antonio Gozzi, presidente di Duferco, e il dirigente Massimo Croci dichiarano la loro "la loro totale estraneità ai fatti" contestati dai magistrati. "Non sono mai stati in vita loro in Congo, né hanno mai
conosciuto politici o funzionari pubblici congolesi o altre
persone di quel Paese capaci di aver peso o influenza
nell'emanazione di atti amministrativi". Duferco, in un comunicato diffuso, dalla sede di Lugano segnala che, in relazione al
cosiddetto Affaire Kubla, Gozzi e Croci sono stati ascoltati
ieri dal giudice istruttore Claise di Bruxelles da cui si sono
recati spontaneamente si sono resi disponibili per il tempo
necessario alle indagini. Fino a oggi il gruppo siderurgico ha preferito mantenere il riserbo per rispetto al lavoro del giudice istruttore e delle
indagini in corso. Oggi tuttavia interviene per confermare prima
di tutto "la totale estraneità del gruppo Duferco e dei suoi
dirigenti a qualunque episodio di corruzione internazionale,
nella Repubblica del Congo o in qualunque altro Paese".
La vicenda, nell'ambito della quale Gozzi e Croci sono stati
ascoltati, risale al 2009 e non riguarda direttamente società
del gruppo, ma società e interessi economici esterni, riferibili
personalmente agli azionisti del gruppo stesso: si è trattato -
spiega la nota - di un intervento di natura esclusivamente
finanziaria in un settore esterno alle competenze tradizionali
del gruppo terminato, tra l'altro, con risultati economici e
finanziari negativi.