E se l’Imu, almeno per il 2013, non sarà dovuta per la prima casa, il vantaggio rispetto al 2012 rischia di essere azzerato dall’aumento della Tares (sui rifiuti) che peserà, secondo calcoli della Uil, 305 euro a famiglia con un aumento del 35,4% (80 euro) La Tares porterà nelle casse pubbliche 9,9 miliardi di euro a fronte dei 7,6 miliardi di euro del 2012, con un incremento di 2,3 miliardi di euro (il 30,3%), di cui 1,2 miliardi di euro per pagare i servizi indivisibili dei Comuni (addizionale di 30 centesimi al metro quadrato).
A oggi, spiega il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy, 89 città sulle 90 che hanno pubblicato le tariffe sui propri siti internet hanno deciso aumenti rispetto allo scorso anno, mentre soltanto in una città (Varese) la tassa è stata diminuita del 2,9%. Il campione, per il quale sono stati calcolati gli importi della Tares, si riferisce alle utenze domestiche di una famiglia con quattro componenti e appartamento di 80 metri quadrati, compreso il tributo provinciale ambientale (dall’1% al 5%) e i 30 centesimi al metro quadrato di addizionale per la parte servizi. L’aumento percentuale più alto si registra a Pescara (+140,9%); Trapani (+121,6%), Reggio Calabria (+121,1%), Cagliari (+113,9%) e Catanzaro (+106,2%). L’aumento assoluto più consistente è a Reggio Calabria (+291 euro) seguita da Cagliari e Trapani (276 euro).
Tra le città capoluogo di Regione quella che ha la media Tares più alta è Cagliari con 519 euro medi a famiglia seguita da Napoli con 485 euro mentre a Perugia si pagheranno 354 euro. A Milano si pagheranno 348 euro (+37,5%), a Venezia 347 euro, (+6,7%), a Roma 335 euro (+7,7%), a Torino 332 euro, (+54,4%), a Palermo 315 euro (+49,9%). A Firenze si pagheranno 260,25 euro con un aumento del 42,9%. Lo studio Uil La Tares (305 euro in media) porterà nelle casse pubbliche 9,9 miliardi a fronte dei 7,6 miliardi del 2012, con un incremento del 30,3%