I migranti che occupavano le palazzine ex Moi di Torino attendono di essere trasferiti in altri alloggi
Sono circa 350 i cittadini extracomunitari nelle ultime due palazzine dell'ex Moi (mercato ortofrutticolo) di Torino, poi trasformato in villaggio olimpico, ancora occupate e dove stamattina all'alba sono iniziate, con l'intervento della polizia, le operazioni di sgombero. Centoquarantatré migranti si trovavano nella cosiddetta "palazzina grigia" e 198 in quella "arancione". Le nazionalità prevalenti sono Somalia, Nigeria, Mali, Niger, Costa d'Avorio, Guinea, Gambia, Ghana, Etiopia, Senegal. I 350 sgomberati verranno ricollocati in altre strutture individuate dall'autorità comunale, come la palestra della Protezione civile, nel quartiere Vallette. L'obiettivo è creare nell'area, un mix tra social housing, studentati,alloggi temporanei.
Con lo sgombero, fanno sapere fonti del Viminale, si porta ad esecuzione una fase importante del protocollo d'intesa tra la Città di
Torino, la Prefettura di Torino, la Città Metropolitana, la Regione Piemonte, la Diocesi di Torino e la Compagnia di San Paolo. Nei
prossimi giorni è previsto il completamento delle operazioni di messa in sicurezza degli edifici sgomberati, "onde evitare nuove, arbitrarie intrusioni". Le operazioni si stanno svolgendo senza tensioni e in modo collaborativo, fa sapere la sindaca di Torino, Chiara Appendino.
L'ex villaggio realizzato per gli atleti dei giuochi olimpici invernali che si sono svolti nel 2006 nel capoluogo piemontese era in stato abbandono: nel 2011 iniziarono le occupazioni abusive degli alloggi.