« L o stato di qualità dell’ambiente, studiato e monitorato in tutte le sue matrici circostanti il Centro Olio» di Viggiano (Potenza) «è ottimo secondo gli standard normativi vigenti». Lo scrive in una nota l’Eni, riferendosi ai risultati emersi da «studi commissionati ad esperti di conclamata esperienza professionale ed autorevolezza in campo scientifico sia a livello nazionale che internazionale». Gli stessi studi «sono stati tutti in totale trasparenza – evidenzia la compagnia – depositati nel procedimento penale in corso». «Appena giunta a conoscenza dell’esistenza di un procedimento penale che coinvolge le attività del Centro Olio», l’Eni ha ritenuto doveroso «condurre una serie di approfondimenti indipendenti e che ne assicurassero un alto livello di terzietà, che consentissero di fornire un quadro quanto più oggettivo e veritiero sullo stato attuale di tutti i profili interessati dall’attività industriale ». Tra i risultati Eni evidenzia che «le acque di reiniezione non sono acque pericolose, né da un punto di vista della normativa sui rifiuti, né da un punto di vista sostanziale», che «l’attività di reiniezione svolta presso il Centro non solo è conforme alla legge italiana e alle autorizzazioni vigenti, ma risponde alle migliori prassi internazionali» e che «l’attività di reiniezione è la migliore pratica anche da un punto di vista ambientale». Inoltre «non ricorrono casi di patologie neoplastiche fra i dipendenti riconducibili ai fattori di rischio occupazionali. Medesime conclusioni per i dipendenti Eni che dal 1998 ad oggi hanno lavorato esclusivamente sulle aree pozzo e siti afferenti al Centro».
Gli sviluppi Ora una parte delle attività della Procura di Potenza si concentra sulle indagini epidemiologiche, con rilievi che saranno effettuati in diverse zone della Basilicata Nell’ordinanza riferimenti al «risparmio dei costi» da parte dell’azienda energetica