Il commento di Eni alla vicenda che vede coinvolti cinque suoi dipendenti arriva verso sera, dopo una giornata di valutazioni e dopo aver ribadito immediatamente che il gruppo ha garantito massima collaborazione alla magistratura. La compagnia petrolifera «prende atto dei provvedimenti adottati dall’autorità giudiziaria nell’ambito di uno dei due filoni di indagine condotti dalla Procura di Potenza sulle attività di produzione di idrocarburi in Val d’Agri» si legge nella nota, che chiarisce come il gruppo abbia «provveduto alla sospensione temporanea dei lavoratori soggetto dei provvedimenti cautelari» e stia «completando ulteriori verifiche interne». Il filone di indagine che coinvolge alcuni dipendenti Eni è relativo a tematiche ambientali legate all’attività produttiva del Centro Oli di Viggiano e ha comportato l’esecuzione di misure cautelari nei confronti di alcuni dipendenti del centro e il sequestro di impianti funzionali all’attività produttiva dello stesso. Per quanto riguarda l’attività produttiva in Val d’Agri, che al momento è sospesa (75.000 barili al giorno), Eni conferma, «sulla base di verifiche esterne commissionate dalla società stessa, il rispetto dei requisiti di legge e delle best practice internazionali». In tal senso la società «richiederà la disponibilità dei beni posti sotto sequestro e continuerà ad interloquire con la magistratura».