Sono 169 i contrassegni di lista giudicati regolari dal Viminale tra i 219 depositati. Lo ha dichiarato oggi il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri. Parlando coi giornalisti a Grosseto, Cancellieri ha spiegato che 34 contrassegni sono stati respinti e 16 non hanno i requisiti necessari per partecipare alla competizione elettorale per carenza di documentazione. Tra i simboli ricusati, anche quello che copiava quello del premier uscente Mario Monti ("Monti presidente per l'Europa"), quello «civetta» del Movimento 5 Stelle, depositato dall'ex grillino Danilo Foti, la cui presentazione aveva scatenato le polemiche del leader del M5S Grillo, e quello «scippato» a Ingroia.Il Viminale ha ricusato anche il simbolo presentato dalla Lega Nord che aveva al suo interno i nomi di "Maroni" e di "TreMonti" con la 'M' maiuscola. «Nessuna sorpresa: si tratta di un'osservazione del Viminale, ma eravamo già in attesa di notifica e siamo pronti ad apportare la correzione. Domani sarò a Roma a consegnare il contrassegno corretto» ha spiegato all'agenzia Adnkronos Gianni Fava, deputato del Carroccio. Il problema, secondo il leghista, sarebbe «la emme maiuscola nel nome di Tremonti. Dunque, basta correggere il carattere».Sono numerosi i simboli quantomeno curiosi tra quelli ammessi dal ministero dell'Interno. Tra questi, spicca il simbolo Dimezziamo lo stipendio ai politici, o quello del Movimento Bunga Bunga. Tra gli altri, c'è il contrassegno del Movimento mamme del mondo, il Fuoritutti, il Movimento Eudonna, il Recupero maltolto, il Partito internettiano e persino il simbolo della lista civica nazionale Io non voto. Nel caso dei 34 contrassegni ricusati, i depositanti possono sanare le irregolarità e sostituirli entro 48 ore, rende noto il Viminale.