Ue, eurozona e Nato
Accantonata l’uscita dalla moneta unica, ma vanno ridiscussi i Trattati
Rispetto alla prima bozza, l’ipotesi di una uscita dall’Euro è stata accantonata. Tuttavia l’impianto della governance economica europea (Patto di stabilità e crescita, Fiscal compact, meccanismo europeo di stabilità) dovrà essere ripensato insieme ai partner europei, compresa la politica monetaria unica. Per quanto riguarda le politiche sul debito, «attraverso la ridiscussione dei Trattati dell’Ue e del quadro normativo principale, si prevede una programmazione pluriennale, volta ad assicurare il finanziamento delle proposte oggetto del presente contratto attraverso il recupero di risorse derivanti dal taglio agli sprechi, la gestione del debito e un appropriato ricorso al deficit». L’azione di governo sarà mirata alla riduzione del debito pubblico, ma non attraverso ricette basate su tasse e austerità, che «si sono rivelate errate», bensì attraverso la crescita del Pil. Inoltre, il nuovo esecutivo proporrà che i titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona, acquistati dalla Bce attraverso il quantitative easing, siano esclusi pro quota dal calcolo del rapporto debito-Pil. Le due forze politiche confermano l’appartenenza alla Nato, ma con un’apertura alla Russia, per la quale si chiede il ritiro delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale. Infine, è opportuno «rivalutare la presenza dei contingenti italiani nelle singole missioni internazionali» distanti «dall’interesse nazionale».
Migranti e rimpatri
Modificare regole Dublino. Centri per chi va espulso, no a campi nomadi
«È necessario il superamento del regolamento di Dublino». E dovrà funzionare il ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo tra gli Stati membri dell’Ue e il reindirizzo delle domande di asilo verso altri Paesi. Secondo la bozza, l’ammissibilità delle domande di protezione internazionale dovrebbe avvenire nei Paesi d’origine o di transito, col supporto delle Agenzie europee, in strutture che garantiscano la piena tutela dei diritti umani. Vanno implementati gli accordi bilaterali, da parte dell’Italia e dell’Ue, coi Paesi terzi di transito e di origine, in modo da rendere chiare e rapide le procedure di rimpatrio. A oggi sarebbero «500mila i migranti irregolari presenti sul nostro territorio» e pertanto «una politica dei rimpatri risulta indifferibile». Occorre prevedere, contestualmente, «l’individuazione di sedi di permanenza temporanea finalizzate al rimpatrio, con almeno una sede per ogni regione, previo accordo con la Regione medesima», e con una capienza sufficiente per tutti gli immigrati irregolari, presenti e rintracciati sul territorio nazionale, «garantendo la tutela dei diritti umani». Ai fini della trasparenza nei rapporti con le altre confessioni religiose, è necessario adottare una normativa ad hoc che preveda l’istituzione di un registro dei ministri di culto e la tracciabilità dei finanziamenti per la costruzione delle moschee. Infine viene menzionata la chiusura, in prospettiva, di tutti i campi rom, non solo di quelli irregolari.
Fisco e welfare
Due aliquote fisse (15 e 20%) Deduzioni: 3mila euro a famiglia
Viene confermato l’impegno a evitare l’aumento di Iva e accise dal 2019. Il nuovo regime fiscale si baserebbe sull’introduzione di un sistema che i 2 partiti declinano attraverso due aliquote fisse, con meccanismi di deduzioni per garantirne la progressività. Secondo la bozza di ieri (dopo lunghe trattative fra M5s e Lega), il nuovo regime prevederebbe «due aliquote fisse al 15 e 20% per persone fisiche, partite Iva, imprese e famiglie». Per quest’ultime c’è una deduzione fissa di 3mila euro sulla base del concetto di "reddito familiare". Nelle «politiche per la famiglia», è previsto il rifinanziamento degli enti locali, dando priorità al welfare familiare (ad esempio il sostegno per servizi di asilo nido in forma gratuita, ma solo a favore delle famiglie italiane). E si elencano misure come: l’innalzamento dell’indennità di maternità; un premio economico per le donne che rientrano al lavoro, con sgravi contributivi per le imprese; rimborsi per asili e baby sitter, «Iva zero» per prodotti neonatali e per l’infanzia. È prevista l’istituzione di un ministero per le Disabilità e di un garante regionale che vigili sulle violazioni. C’è un fondo per la non autosufficienza, ma non viene ipotizzata una cifra. C’è l’inclusione scolastica e lavorativa, ma non è previsto un aumento delle pensioni d’invalidità.
Giustizia
Riforma della prescrizione. Legittima difesa. Più carceri
Nel novero delle misure penali proposte, spicca la «riforma ed estensione della legittima difesa domiciliare», eliminando gli elementi di incertezza interpretativa («con riferimento alla valutazione di proporzionalità tra difesa e offesa»), che «pregiudicano la piena tutela della persona che ha subito un’intrusione nella propria abitazione e nel proprio luogo di lavoro». Si prevedono inoltre la revisione del rito abbreviato (da non consentire per i reati gravi), l’inasprimento delle pene per la violenza sessuale e la revisione, «in senso restrittivo», delle norme sull’imputabilità dei minori. Un punto ancora in discussione riguarda «una seria riforma della prescrizione dei reati», per ottenere «un processo giusto e tempestivo». C’è poi la parte denominata «certezza della pena», in cui si sostiene che «è essenziale abrogare i provvedimenti emanati nel corso della legislatura precedente, tesi unicamente a conseguire effetti deflattivi in termini processuali e carcerari» a «totale discapito della sicurezza della collettività». Inoltre, per far fronte al sovraffollamento degli istituti, è indispensabile «dare attuazione a un piano per l’edilizia penitenziaria che preveda la realizzazione di nuove strutture e l’ampliamento e ammodernamento delle attuali».
Azzardo
Stop pubblicità, limite puntate e "confini" per le macchinette
Vengono ritenute «necessarie» diverse misure per contrastare il fenomeno della dipendenza che crea forti danni sia socio-sanitari che all’economia sana. Fra queste: divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazioni; trasparenza finanziaria per le società dell’azzardo; strategia d’uscita dal machines gambling (slot, videolottery) e forti limitazioni alle forme d’azzardo con puntate ripetute; obbligo dell’utilizzo di una tessera personale per prevenire l’azzardo minorile; imposizione di limiti di spesa; tracciabilità dei flussi di denaro per contrastare l’evasione fiscale e le infiltrazioni mafiose. Ancora, nella bozza si ritiene "necessaria" una migliore regolamentazione del fenomeno, prevedendo il rilascio dell’autorizzazione all’installazione delle slot machine e Vlt in locali definiti (e non in bar, distributori), la limitazione degli orari di gioco e l’aumento della distanza minima da "luoghi sensibili" (come scuole e centri di aggregazione giovanile). Manca la previsione di un impegno a destinare fondi per la cura delle persone affette da dipendenza dal gioco d’azzardo (riconosciuta dal servizio sanitario nazionale).
Trasporti e turismo
Rilancio Alitalia, ma ridiscutere progetto Tav. Via la tassa sul soggiorno
La compagnia di volo Alitalia non deve essere «semplicemente salvata», in un’ottica di mera sopravvivenza economica, bensì «rilanciata nell’ambito di un piano strategico nazionale dei trasporti». Nel settore delle ferrovie, si menziona un «ammodernamento e potenziamento delle linee» esistenti a livello regionale. Mentre, per quanto riguarda la Tav (la linea ad alta velocità Torino-Lione), rispetto all’accordo Italia-Francia, una prima ipotesi di bozza prevedeva l’impegno a «sospendere i lavori esecutivi». Una posizione smussata in parte nella nuova bozza concordata ieri, in cui le due forze politiche si impegnano «a ridiscuterne integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia». Sul fronte del turismo, si propone fra l’altro: l’introduzione di un ministero ad hoc, non sottoposto ai Beni culturali; l’abolizione della tassa di soggiorno, «in considerazione del rifinanziamento di risorse in favore degli enti locali»; l’introduzione di una «web tax turistica» per «contrastare la concorrenza sleale» delle agenzie di viaggi on line straniere, che «creano danni enormi agli operatori e alle casse dello Stato».
Previdenza
Abolizione «squilibri» legge Fornero, 17 miliardi per reddito cittadinanza
M5s e Lega propongono l’abolizione degli squilibri del sistema previdenziale introdotti dalla riforma Fornero, stanziando 5 miliardi di euro per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse. È prevista poi la possibilità di uscire dal lavoro quando la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore sarà almeno pari a 100, con "l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva (per una persona di almeno 59 anni), tenuto altresì conto dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti". Verrebbe prorogata «l’opzione donna», che permette alle lavoratrici con 57-58 anni e 35 di contributi di andare in quiescenza subito, optando in toto per il regime contributivo. Riguardo alla questione «reddito di cittadinanza», lo strumento di sostegno viene condizionato a percorsi di riqualificazione lavorativa. Il contratto prevede uno stanziamento di 17 miliardi di euro, compresi 2 investiti per potenziare i centri per l’impiego. L’erogazione del sussidio, pari a 780 euro mensili a persona, presuppone un impegno attivo del beneficiario, che dovrà aderire alle offerte di lavoro provenienti dai centri dell’impiego (massimo 3 in due anni), con decadenza dal beneficio in caso di rifiuto.
Riforme e poteri
Stretta sul conflitto d’interessi e Codice etico per i membri del governo
Il contratto qualifica come possibile conflitto di interessi l’interferenza tra un interesse pubblico e un altro interesse, pubblico o privato, che possa influenzare l’esercizio obiettivo, indipendente o imparziale, di una funzione pubblica. E non solo quando questo possa portare un vantaggio economico a chi esercita la funzione pubblica e sia in condizione di un possibile conflitto di interessi, ma anche in assenza di un vantaggio immediatamente qualificabile come monetario. La nuova disciplina dovrà valere anche per incarichi non governativi o per quei soggetti che hanno potere e capacità di influenzare decisioni politiche o che riguardano la gestione della cosa pubblica (come i sindaci delle grandi città o i dirigenti delle società partecipate dallo Stato). Viene poi proposto un «Codice etico dei membri del governo», che esclude dall’esecutivo soggetti che abbiano riportato condanne penali, anche non definitive, per i reati menzionati nella legge Severino (nonché per riciclaggio, autoriciclaggio e falso in bilancio), ma anche persone «sotto processo per reati gravi (come mafia, corruzione, concussione), «che appartengano alla massoneria» o che «si trovino in conflitto di interessi con la materia oggetto di delega».