Ornella Darova, 23 anni, ha ritirato ieri a Montecitorio il 'Premio Helen Joanne 'Jo' Cox per Studi sull’Europa' istituito dall’associazione iMille in memoria della deputata inglese vittima di un attentato prima del voto sulla Brexit. Di origine albanese, Ornella è nata e vissuta ad Asti, ma è cittadina italiana da soli quattro anni. La sua è una storia bella, sana, di lavoro e ambizione: la maturità classica a pieni voti poi quest’estate la laurea all’Università di Torino, facoltà di Economia e Statistica, con 110 e lode; nel frattempo, l’Allievi Honors Program al Collegio Carlo Alberto e adesso il Master of Science in Economic and Social Sciences in Bocconi. Il titolo della tesi con cui Darova ha avuto la meglio su altre 200 candidature è: 'E se la tua donna delle pulizie fosse un ingegnere nucleare? La sovraqualificazione degli immigrati europei: la trasferibilità del capitale umano e la libertà di movimento'. Un lavoro provocatorio che già nella scorsa primavera, quando era ancora in fase progettuale, aveva ottenuto una Borsa di studio dalla diocesi di Asti.
«Helen Joanne Cox – spiega Ornella Darova – è stata la prima a laurearsi in tutta la sua famiglia. Io non sono stata la prima a laurearmi nella mia famiglia, tutt’altro. Ma è come se lo fossi. Sono figlia di una donna che è fuggita da un’Albania povera e comunista per trovare libertà e futuro in Italia. La sua laurea, inutile dirlo, qui è carta straccia. Il giorno della mia laurea ho visto negli occhi di mia madre la gioia di un riscatto finalmente afferrato a mani strette. Quando ero una bambina mi ponevano sempre l’ingenua domanda: 'Ti senti albanese o italiana?'. Oggi mi sento di rispondere che, anche se sono diventata cittadina italiana soltanto a 19 anni, sono europea, perché mi riconosco nei valori fondanti dell’Europa, proprio come faceva Jo Cox». Fin da giovanissima, Ornella ha lavorato in diverse redazione giornalistiche e in radio poi ha creato un magazine economico di studenti universitari, Neos; ha fatto ricerca per Western Union, ha organizzato la Scuola di Liberalismo di Torino e tanti altri eventi di stampo accademico con un’associazione di studenti delle Scuole d’Eccellenza, il Cest. È stata selezionata nel programma di mentoring Mentors4U e ha collaborato come ricercatrice al Laboratorio di Analisi Politica e Sociale della Luiss.
«Una vita di qualche sacrificio – riconosce –, molte opportunità e tanti consigli preziosi. La mia tesi è personalissima, racchiude un messaggio per me profondamente significativo. Un messaggio che mi propongo di promuovere nella mia futura carriera, che immagino nella ricerca, e che spero diventi centrale all’interno del dibattito istituzionale: l’integrazione europea, così come la libertà individuale, passano anche attraverso il riconoscimento e la valorizzazione del bagaglio di capitale umano che veicolano le persone che migrano con i loro progetti e le loro ambizioni. Mia madre mi ha costantemente ricordato, fin dal primo giorno di scuola, come l’istruzione sia l’unica arma per combattere in un mondo dove siamo sole, io e lei, con i nostri sogni in mano ».
Ad una tesi sulla sovraqualificazione degli immigrati europei, scritta da Ornella Darova, il premio Cox per gli studi sull'Europa
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