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Le famiglie degli alunni disabili vogliono contare di più. È la richiesta che arriva dall'associazione nazionale di genitori Articolo 26, che ha promosso per lunedì 22 maggio, alle 15,30 a Palazzo Theodoli di Roma, un momento di riflessione sul tema “Proposte per una scuola inclusiva”. Durante i lavori sarà illustrato il contenuto del documento inviato nelle scorse settimane al Ministero dell'Istruzione e del Merito, con le richieste delle associazioni delle famiglie e degli insegnanti di sostegno. «Prima fra tutte, ma purtroppo non unica criticità, il depotenziamento del ruolo della famiglia come componente effettivo del Gruppo lavoro operativo (Glo), per quanto concerne la stesura del Piano educativo individualizzato (Pei) e di tutti gli altri compiti affidati a questo gruppo di lavoro», sottolinea il presidente di Articolo 26, Carlo Stacchiola. Una preoccupazione che riguarda decine di migliaia di famiglie in tutta Italia. Per l'anno scolastico in corso, infatti, nelle scuole statali sono iscritti 290mila alunni disabili, di cui 19.500 alla scuola dell'infanzia, 110mila alla scuola primaria, 76.500 alle medie e 84mila alle superiori.
Il “pasticcio” del nuovo Pei
Proprio in queste ultime settimane di scuola, denuncia Articolo 26, stanno emergendo tutte le problematiche legate alla compilazione del nuovo Pei (Piano educativo individualizzato), oggetto di un lungo iter giudiziario, che ha visto il Tar dei Lazio, nel 2021, annullare per illegittimità il decreto 182/2020 che lo introduceva e poi, nel 2022, il Consiglio di Stato confermarne, invece, la legittimità. Nel mezzo, le scuole che, denuncia l'associazione delle famiglie, «non hanno ancora ricevuto dal Ministero dell'Istruzione e del Merito i chiarimenti promessi a ottobre 2022» relativi alla compilazione dei Pei.
«Garantire il diritto allo studio»
Sono cinque le richieste «urgenti» che Articolo 26 e le venti associazioni che hanno sottoscritto il documento inviato al Ministero, ritengono non più rinviabili per «garantire e tutelare il diritto allo studio degli alunni e delle alunne con disabilità»: offrire indicazioni alle scuole affinché possano procedere alla proposta delle risorse per il sostegno didattico; precisare che la proposta delle ore di sostegno non si configura come responsabilità erariale a carico dei componenti del Glo, qualora facciano approvare nel Pei un numero di ore di sostegno superiore al necessario; fornire indicazioni chiare, in vista del nuovo anno scolastico, precisando che il modello di Pei deve essere applicato «solo ed esclusivamente nel passaggio di grado d'istruzione»; procedere ad una «profonda rivisitazione» del dl 182, soprattutto riguardo al ruolo della famiglia nel Glo; eliminare qualsiasi riferimento alla possibilità di esonero dalle prove Invalsi degli alunni disabili, «al fine di garantire una reale inclusione scolastica».