Con i tre arresti nel Bresciano, per la prima volta, è stata applicata la norma sui sospettati prevista dal
decreto legge antiterrorismo, la stessa
norma che viene applicata ai sospettati di mafia: "È la conferma che il sistema di prevenzione sta funzionando", sottolinea il ministro degli Interni,
Angelino Alfano.
Lo conferma anche il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), Giacomo Stucchi: "Il risultato dell'operazione bresciana, che ha portato all'arresto di estremisti islamici operanti in Italia, è il primo effetto dell'applicazione di norme da tempo auspicate e più volte discusse anche in sede Copasir riguardanti nuovi poteri conferiti sia all'intelligence, che alle forze dell'ordine, contenute nel decreto legge antiterrorismo".
"Mai come oggi risulta urgente approvare moderni e ancor più efficaci
strumenti normativi, che consentano in via preventiva all'intelligence
e poi alle forze dell'ordine un adeguato contrasto al terrorismo,
interno ed esterno - prosegue Stucchi -. Per questo auspico che gli
obiettivi raggiunti con gli interventi a Brescia e in altre città
portino alla decisione di potenziarne ulteriormente l'azione in sede
di conversione del dl antiterrorismo con l'approvazione di misure
aggiuntive che, anche sul modello di altri paesi, conferiscano
ulteriori nuovi strumenti a tutti i soggetti impegnati nella lotta al
terrorismo".
Il decreto legge antiterrorismo, infatti, è in discussione alla Camera per la conversione in legge. Ed è criticato dalle opposizioni. Ad esempio il deputato di Fratelli d'Italia attacca così il governo: "Per contrastare il terrorismo internazionale, questo governo non intende assumere le migliaia di precari che potrebbero essere assunti a costo zero. Non spende nulla per la professionalizzazione antiterroristica della polizia. Utilizza le nostre navi della Marina come taxi per gli immigrati clandestini,
nelle cui file possono esserci terroristi. Non fa nulla per avere un
ruolo degno nella soluzione della questione libica".