Nessun pretesto a chi sosteneva che il premier volesse prendere tempo prima di applicare la legge Severino. «Ho firmato il decreto di sospensione di De Luca da presidente della Regione Campania. Un adepimento realizzato dopo aver avuto il nulla osta del ministro e i pareri. La nostra opinione è che De Luca possa e debba fare gli atti consentiti dal parere dell’Avvocatura di Stato. È stato un intervento necessario senza fare ricorso ad una norma ad hoc. Abbiamo rispettato la Severino, qualcuno sarà sorpreso...». Parole in burocratese, che vogliono dire una sola cosa: il governatore campano è sospeso ma lunedì potrà presentarsi in Consiglio regionale, insediare la giunta e nominare il suo vice (all’80 per cento il deputato Pd Fulvio Bonavitacola, al 20 il presidente del Consiglio comunale di Napoli Raimondo Pasquino). Contestualmente, dovrà dire addio temporaneamente al suo incarico. Un secondo dopo presenterà ricorso al tribunale di Napoli per ottenere la revoca del provvedimento, forte del pronunciamento di due giorni fa che ha riabilitato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Niente norma 'ad personam', dunque, come pure l’Avvocatura aveva suggerito per superare l’impasse: la Severino, si spiegava nel parere tecnico, non regola il caso di una persona non ancora insediata. Renzi per ora non ha scelto questa strada e aspetta piuttosto il parere della Consulta: «Se necessario interverremo, il Parlamento è pronto». E non ha scelto nemmeno un rinvio tattico. Ma lunedì il primo Consiglio regionale campano sarà comunque un caos. M5S si è già attrezzato per scatenare l’inferno e bloccare la seduta, anzi fisicamente impedirne lo svolgimento. Se i pentastellati riuscissero nell’intento, le istituzioni campane cadrebbero in un vero e proprio stallo. I militanti del Movimento sono stati già preallertati per presidiare la sede del Consiglio regionale. Anche Forza Italia e le altre opposizioni sono pronte a sommergere De Luca di ricorsi. L’ex sindaco-sceriffo di Salerno però tira dritto. Ha pronta una squadra snella di 5-6 assessori e ha approntato una metodologia di lavoro per seguire, anche dall’esterno, i dossier più caldi. La velocità con cui il tribunale si è espresso su de Magistris fa ben sperare, entro settembre De Luca potrebbe occupare il suo posto. Il governatore incappa nella sospensione per via di una condanna di primo grado per abuso d’ufficio.