I due nuovi astronauti italiani scelti dall'Esa: Andrea Patassa, 31 anni, di Spoleto, e Anthea Comellini, 30 anni, di Chiari (BS) - Ansa
«Un sogno realizzabile come diventare Spider-man». Incredulo ed emozionato Andrea Patassa, nel descrivere il suo stato d’animo appena ricevuta la notizia di essere stato scelto, assieme alla sua collega Anthea Comellini, tra i 5 astronauti selezionati dall’Agenzia spaziale europea (Esa) (2 donne e 3 uomini e il primo parastronauta con disabilità). Fanno parte delle nove riserve, ma la felicità di avere raggiunto il traguardo e la grinta sono grandi ed entrambi sono pronti a realizzare in pieno il sogno di un volo spaziale.
«E certamente l’emozione più grande che ho provato nella mia vita», ha detto Patassa. Nato a Spoleto 31 anni fa, si è laureato in Scienze astronautiche nell’Università Federico II di Napoli e poi ha intrapreso la carriera di pilota sperimentale dall’Aeronautica militare. Per lui lo spazio era finora un sogno nel cassetto: «Era realizzabile come diventare Spider-man». A motivarlo c’è anche «l’idea dell’esplorazione dell’ignoto, della sfida tecnologica che c’è dietro l’esplorazione spaziale».
«Quando ero piccola - ha dichiarato Anthea Comellin - lo spazio era qualcosa di molto irrazionale; crescendo ho cercato di capire cosa realmente mi piacesse e cosa volessi fare da grande. Queste domande mi hanno riportato verso lo spazio perché sono diventata ingegnere spaziale. Quando poi la selezione è stata annunciata ho pensato che fosse il momento giusto».
Nata a Chiari (Brescia) 30 anni fa, lavora in Francia, nel dipartimento Ricerca e sviluppo della Thales Alenia Space a Cannes. Si è laureata in Ingegneria aerospaziale all’Università di Milano nel 2014 e ha completato gli studi con un master al Politecnico di Milano e un diploma nella Scuola di Ingegneria di Tolosa. Dal centro di controllo dell’Esa (Esoc) in Germania, a Darmstadt, ha seguito diverse missioni, fra cui BepiColombo e Mars Express.
«Tutti i temi che sono adesso trattati dall’Esa sono importantissimi, come il monitoraggio e la mitigazione del cambiamento climatico: lo spazio può essere davvero un fattore fondamentale per aiutarci nel monitoraggio. Poi per quello che è il mio personale background, ho lavorato molto sui problemi relativi ai rifiuti spaziali e quello è un argomento che sento molto vicino», ha osservato. Come hanno reagito le vostre famiglie? «Non abbiamo ancora avuto molto tempo per parlare, ma ho 3.000 messaggi in coda sul cellulare, non ho ancora avuto il tempo di aprirli, stasera o domani, forse, li leggeremo tutti...».