Il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def). Molte le novità, alcune delle quali già anticipate dal premier Conte nel pomeriggio.
La manovra 2020 sarà di 37 miliardi di euro circa. Il totale si ottiene sommando le risorse necessarie per sterilizzare le clausole di salvaguardia per evitare l'aumento dell'Iva, pari a 23 miliardi di euro, a cui si sommano altri 14 miliardi di euro circa, "per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra di bilancio per il 2020" che sono pari "a quasi 0,8% del Pil".
Il deficit per il 2020 sarà al 2,2%, che definisce una manovra espansiva pari a 0,8% del Pil.
La lotta all'evasione fiscale porterà nelle casse dello Stato quasi 7 miliardi di euro. Nella bozza della nota di aggiornamento si legge che "le nuove misure di contrasto all'evasione e alle frodi fiscali, nonché interventi per il recupero del gettito tributario anche attraverso una maggiore diffusione dell'utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili" porteranno a un "incremento totale del gettito pari a 0,4% del pil", pari a quasi 7 miliardi di euro.
Dal calo dello spread, ha sottolineato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, si ricaveranno 6 miliardi.
Conte: i 23 miliardi per l'Iva ci sono
«Oggi portiamo la Nota di aggiornamento al Def in Consiglio dei ministri. Si tratta del primo documento ufficiale che preannuncia la
manovra di bilancio e la prima buona notizia è che sterilizziamo l'Iva. I 23 miliardi ci sono». Il presidente del Consiglio esce da Palazzo Chigi per un caffè e con i giornalisti precisa i termini della manovra, sui quali nelle ore precedenti si è parlato di diverse vedute dentro la maggioranza al vertice di ieri notte. «C'è ancora qualche copertura che ci manca ma siamo molto ambiziosi», aggiunge il premier. E l’ambizione, al di là della sterilizzazione dell’Iva è quella di «realizzare una svolta verde, perseguire l'evasione fiscale, realizzare la modernizzazione del Paese, promuovere gli investimenti, far volare l'Italia».
«Giusto dare più soldi in busta paga a lavoratori»
Intanto c’è l’annuncio di una svolta importante per le fasce più deboli: dimezzare l’imposta sui consumi casalinghi e addirittura ridurla di tre punti sui generi di prima necessità. «Stiamo lavorando e a me piacerebbe portare le bollette, a beneficio di tutti gli italiani, dal 10 al 5%, mi piace che le famiglie meno abbienti abbiano la possibilità di comprare pasta pane, frutta fresca, latte, che adesso è al 4%, all'1%. Per fare questo dobbiamo incrementare l'utilizzo di mezzi di pagamento alternativi al contante», spiega il premier.
Nella conferenza stampa serale poi ribadirà: con gli incentivi ai pagamenti elettronici il governo non intende "penalizzare nessuno",
"stiamo lavorando a tante simulazioni per scegliere quella giusta, senza penalizzare i commercianti, avvantaggiando i consumatori, significa ridurre le commissioni a beneficio degli uni e degli altri".
L’altra promessa che Conte conferma è il taglio delle tasse sul lavoro. «Il mio obiettivo è assolutamente dare più soldi in busta paga ai lavoratori dipendenti, è giusto che in questa congiuntura economica ci sia il taglio al cuneo fiscale».