Il
Conflitto di interessi, dopo tanti anni di discussioni, incassa il
primo via libera del Parlamento. La
Camera approva il nuovo pacchetto di norme, tra cui l'introduzione del
blind trust e una stretta per quanto riguarda l'
ineleggibilità dei parlamentari, con 218 voti favorevoli, 94 no (Fi, Sel, M5S che protesta
sfoderando tanti cartellini rossi ma anche Ala) e l'astensione
della Lega (anche se ufficialmente gli astenuti risultano 8). Soddisfatto invece il Pd, che parla di "testo equilibrato". Ora il testo passerà al Senato.
Di seguito le norme principali
- DA MINISTRI A PARLAMENTARI, CHI RIGUARDA. Le nuove norme,
riguardano chi ha incarichi di governo nazionale e regionale.
Con regimi differenziati, riguardano anche i membri del
Parlamento e i consiglieri regionali.
- VALE ANCHE PER LE AUTHORITY, BANKITALIA COMPRESA. Per i
vertici di Palazzo Koch e dell'Ivass serve un preliminare ok
della Bce e un successivo decreto del presidente del consiglio.
Per i componenti delle autorità indipendenti restano ferme le
misure più restrittive, nel caso esistano.
- NUOVE REGOLE PER LE COOP. Anche gli amministratori delle Coop
che sono fornitori dello Stato, saranno ineleggibili in
Parlamento. Il settore più toccato è quello della vendita di
servizi di gestione degli immobili, dove per lo più alcune
grandi Coop sono fornitrici delle Pubbliche amministrazioni.
- ARRIVA BLIND TRUST ALL'ITALIANA. Beni e attività patrimoniali
dei membri del governo possono essere affidati in gestione,
attraverso il meccanismo del blind trust ritoccato seguendo la
tradizione giuridica italiana. Due le situazioni in cui scatta:
quando il titolare di una carica di governo possiede, anche per
interposta persona, partecipazioni rilevanti in settori chiave;
oppure quando gli interessi patrimoniali e finanziari
condizionano l'attività di governo.
- BENI IN VENDITA O DIMISSIONI. L'Antitrust può disporre che chi
è al governo venda i propri beni e le attività principali. Anche
parzialmente. In alternativa, scaduto il tempo, scattano le
dimissioni.
- CONTROLLO AD ANTITRUST. L'Autorità verifica e ha poteri di
indagine, anche usando le banche dati. I provvedimenti sono
pubblicati online. Cambiano i criteri di nomina: i componenti
salgono da tre a cinque e saranno eletti dal Parlamento e dovrà
essere rispettata la parità di genere.
- DOVERE DI INFORMARE NON SOLO PER CHI GOVERNA, ANCHE PER
PARENTI. Le dichiarazioni devono essere rese all'Antitrust anche
da parte del coniuge, dei parenti entro il secondo grado e del
convivente. Si rischiano non solo multe (multa da 5 a 50 mila
euro) ma anche un anno di carcere.
- C'È ANCHE IL DOVERE DI ASTENSIONE. Scatta quando il
provvedimento reca vantaggi economici al titolare.
- SE INCOMPATIBILI, POSSIBILE DECADENZA. Chi va al governo non
può avere altre cariche pubbliche, svolgere un impiego,
esercitare attività professionale, attività imprenditoriali,
avere cariche, uffici o compiti di gestione in imprese o società
pubbliche e private, in fondazioni. Accertata l'incompatibilità
da parte dell'Autorità, chi governa deve scegliere. Se non
sceglie, decade.
- SE C'È CONFLITTO, MULTE SALATE E CDM PUÒ ANNULLARE ATTO. Un
atto emanato violando le nuove regole in materia di astensione
non decade automaticamente ma sarà il Consiglio dei ministri a
decidere. A disposizione, 30 giorni. Altrimenti l'atto decade.
Previste comunque multe salate, dal doppio al quadruplo del
vantaggio economico incassato.
- RAFFORZATA L'INELEGGIBILITÀ. Rispetto a oggi il conflitto di
interessi riguarda anche i proprietari reali (e non solo gli
amministratori) delle imprese per le quali è prevista
l'ineleggibilità. Inoltre non si potranno cedere le attività'
che possono generare conflitto al coniuge o a i parenti o al
convivente.
- STRETTA PER CONSIGLIERI REGIONALI. I consiglieri regionali
saranno ineleggibili se hanno la titolarità' o il controllo
indiretto di un'impresa economicamente rilevante in regime di
autorizzazione o concessione rilasciata dallo Stato o dalla
Regione.