martedì 14 giugno 2011
Finiti in cella alcuni fiancheggiatori dei latitanti della potente cosca. I militari hanno  eseguito perquisizioni a Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa e Casapesenna. Sequestrati beni per un valore di un milione di euro a un geometra di Castel Volturno.
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Una ordinanza di custodia cautelare a carico di 11 presunti affiliati al clan dei Casalesi sono state eseguite nel Casertano dai carabinieri del gruppo di Aversa. In cella sarebbero finiti fiancheggiatori di latitanti della potente cosca casertana. I militari hanno anche eseguito perquisizioni a Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa e Casapesenna. L'operazione rientra nelle attività dei carabinieri finalizzate all'arresto del numero uno della camorra casalese ancora in libertà, Michele Zagaria latitante da oltre 15 anni. Gli arresti sono stati eseguiti sotto il coordinamento dei pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.CONFISCATI BENI PER 1 MILIONE Beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa un milione di euro, tra cui quote di una società immobiliare con sede a Terni, sono stati sequestrati a Rocco Veneziano, 57 anni, di Castel Volturno (Caserta), geometra e imprenditore edile di recente condannato per aver garantito "assistenza" al clan dei Casalesi per lo svolgimento di attività illecite nel settore delle costruzioni. Veneziano - precisa una nota della Direzione investigativa antimafia - è considerato punto di riferimento per la gestione degli interessi economici del sodalizio camorrista. Sfruttando la sua figura di insospettabile professionista, si prestava a predisporre la documentazione per indire gare di appalto ed a fornire i nominativi delle imprese "pulite", alle quali assegnare i lavori per favorire gli interessi del clan. Il professionista è stato di recente condannato alla pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa, essendo stato riconosciuto colpevole di appartenere al clan dei Casalesi, gruppo Bidognetti. La confisca ha riguardato un fabbricato ed un appezzamento di terreno situati a Casal di Principe (Caserta) nonché quote del capitale sociale di una società immobiliare con sede in Terni, del valore complessivo di circa un milione di euro. Il provvedimento è stato adottato a seguito di una proposta per l'applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale formulata dal Direttore della Dia, generale dei Carabinieri Antonio Girone, sulla base di complesse indagini di natura economico-patrimoniale svolte dal Centro Operativo della D.I.A. di Napoli.
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