giovedì 26 gennaio 2017
Il modello italiano, avviato da più di un anno da Sant'Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche, Tavola Valdese e dal 2017 anche da Cei e Caritas potrebbe essere copiato Oltralpe
L'arrivo a Fiumicino di una famiglia siriana proveniente da Beirut, grazie al progetto dei Corridoi umanitari

L'arrivo a Fiumicino di una famiglia siriana proveniente da Beirut, grazie al progetto dei Corridoi umanitari

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Il "modello Italia" per garantire viaggi sicuri a chi fugge dalla guerra e dalla fame potrebbe presto essere replicato in Francia. Il primo ministro francese Bernard Cazeneuve si è detto favorevole all'apertura dei corridoi umanitari.

Come in Italia - l'unico Paese europeo fino ad ora promotore del progetto - anche in Francia potrebbero scendere in prima linea la Federazione protestante di Francia (Fpf), la Comunità di Sant'Egidio, la Caritas francese e la Conferenza episcopale francese. Nelle prossime settimane è prevista infatti la firma di un accordo con il governo e i ministeri interessati al nuovo piano d'ingresso.

Nel corso di una serata, che si è svolta a Parigi presso la "Cité de Refuge", quartier generale dell'Esercito della Salvezza in Francia, il pastore Francois Clavairoly, presidente della Fpf, ha annunciato la firma di un protocollo d'intesa con il governo francese per l'accoglienza di profughi.

In Italia, il progetto, promosso da Sant'Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche e Tavola Valdese, ha permesso, tra febbraio e dicembre 2016, di far arrivare in modo sicuro oltre 500 persone perlopiù siriane, provenienti da campi profughi in Libano. Altrettante persone sono attese per i prossimi mesi, grazie ai nuovi corridoi attivati anche da Cei e Sant'Egidio. Lo scorso 11 gennaio è stato infatti firmato un protocollo al Viminale che permetterà l'arrivo in Italia di circa 500 profughi eritrei, somali e sudanesi, fuggiti dai loro Paesi per conflitti in corso.


Da Cei e Sant’Egidio al via nuovi corridoi umanitari (12/01/2017) - Vita.it




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