La Cgil affila le armi e mette in guardia il governo: con la riforma del lavoro non si scherza. Se sul jobs act "si decide di
procedere con il decreto bisogna proclamare lo sciopero
generale" sentenzia il segretario generale
Susanna Camusso, intervenendo all'assemblea della Fiom
a Cervia. Il segretario torna poi a chiedere un taglio ai tagli lineari della spesa pubblica e invita Renzi, rubandogli una delle sue espressioni prefgerite, a "cambiare
passo". Parlando all'assemblea della Fiom Camusso ha
osservato che per quanto riguarda la legge di Stabilità si è
sentito finora solo parlare di tagli del 3% per ogni ministero
e questo "induce a immaginare che siamo ancora una volta di
fronte ad una politica di puri tagli lineari". Ma la politica
di tagli che abbiamo alle spalle - ha osservata - non è stata
tanto riduzione di sprechi ma si è tradotta in "salari e
occupazione dentro le amministrazioni pubbliche".
Camusso è attesa nel primo
pomeriggio a Bologna per la direzione nazionale della Cgil in
cui verrà presa la decisione finale sulla manifestazione del
25 proclamata da tutta la confederazione. "Dovrà essere una grande manifestazione e non basterà indirla per riempire la piazza,
il clima è complicato. Dobbiamo chiedere a tutti, anche a
precari, disoccupati, inoccupati, di essere in piazza non solo
contro il governo, ma anche per condividere le nostre
proposte" ha detto. "Alla manifestazione saremo da soli
ma - e nella Fiom c'è una sensibilità su questo che non c'è
nelle altre categorie - noi dobbiamo reincrociare Cisl e Uil, e
nel direttivo di oggi pomeriggio faremo in modo di
proporglielo. Se le decisioni del governo andranno nel senso
che sembra - ha detto ancora Camusso - proclameremo lo
sciopero generale". Camusso ha poi spiegato che il 25 ottobre sarà l'inizio di una stagione di mobilitazione che si articolerà non solo con
le grandi manifestazioni, ma anche in tutti i territori. L'assemblea si è conclusa con
l'intervento del segretario nazionale della Fiom, Maurizio
Landini, e la proposta di un documento conclusivo unitario. "Noi più di Renzi abbiamo bisogno di
cambiare il paese, è con noi che deve mediare, non con gli sms
da Detroit. È finito il tempo delle deleghe in bianco. Da
lunedì assemblee in tutti i luoghi di lavoro e mobilitazioni
in tutti i territori con strumenti sia classici che creativi".