Guardia Costiera
Giornata da record tra soccorsi e sbarchi autonomi. Quasi 3.200 persone salvate dai mezzi della Guardia costiera, della Finanza e delle Ong, o approdate da sole a Lampedusa. Due le rotte interessate, quella dalla Cirenaica, con 5 grossi barconi strapieni di centinaia di immigrati, diretti in Calabria e Sicilia orientale, con quasi 2mila persone, e quella dalla Tunisia, con barchini carichi di subsahariani, ben 20 con circa mille persone. Ma c’è anche chi non ce l’ha fatta. Trentaquattro risultano dispersi dopo che la barca sui cui viaggiavano è affondata al largo della costa tunisina. Sulla piccola imbarcazione si trovavano 38 persone, ma solo 4 sono state salvate. Il team di Medici senza frontiere (Msf) a bordo della nave Geo Barents ha, invece, salvato nella notte 190 persone, tra cui una dozzina di minori non accompagnati.
L’intervento è avvenuto in seguito alla segnalazione di Alarm Phone ed è stato effettuato dopo che la barca su cui viaggiavano è stata stabilizzata dal personale della nave umanitaria Louise Michel. La Geo Barents si sta ora dirigendo verso Bari, porto assegnato per lo sbarco, una decisione che obbligherà a due giorni e mezzo di navigazione. C’è stato infine uno “sbarco fantasma” sulla costa di Ribera, nell’Agrigentino. I carabinieri hanno rintracciato già a terra 32 tunisini ma nessuna imbarcazione è stata ritrovata. Potrebbe essere ripartita dopo aver fatto scendere gli immigrati (forse di più), la strategia dei trafficanti, nordafricani e italiani, che gestiscono i “taxi del mare”, veloci e sicuri dalla Tunisia, finiti in varie inchieste delle procure siciliane, da alcuni mesi sostituiti dai barchini in metallo, molto insicuri, che trasportano quasi solo subsahariani. Una giornata dunque molto intensa, ma che prelude ad altre che potrebbero superare le cifre degli sbarchi, perché è appena iniziato il Ramadan che, come spiegano fonti locali, in Tunisia sta limitando le partenze. Non rallenta, invece, la rotta jonica.
A un mese dalla strage di Cutro gli approdi calabresi sono nuovamente sotto pressione. Sono 546 le persone arrivate ieri. Nel porto di Roccella Jonica due motovedette della Guardia costiera hanno accompagnato 220 immigrati mentre altre due unità sono approdate a Crotone con 216 persone. Un’imbarcazione della Guardia di Finanza è invece giunta a Reggio Calabria con 110 persone. Tra quelli giunti a Roccella Jonica, purtroppo, anche un giovane deceduto durante la navigazione. Erano tutti a bordo di un barcone proveniente dalle Cirenaica. Numeri che mettono in difficoltà il sistema di accoglienza calabrese. Il Cara di Isola di Capo Rizzuto è strapieno e così si è ricorsi a strutture (palestre) a Siderno e Reggio Calabria. Ricordiamo che mercoledì erano già arrivate 325 persone, in gran parte pachistani, ma anche egiziani e indiani (una novità). Cinque pachistani sono stati fermati, accusati di essere gli scafisti.
Uno di loro parla calabrese, e avrebbe fatto già altri viaggi, forse la conferma di un’organizzazione che conta su appoggi in Calabria. Sempre soccorsi mercoledì, e sempre provenienti dalla Cirenaica, sono approdati a Catania, Augusta e Messina 450 immigranti che si trovavano a bordo di un peschereccio a circa 100 miglia a est di Siracusa. Erano intervenuti Nave Corsi e una motovedetta con l’assistenza di tre navi mercantili e un pattugliatore di Frontex. Ancora più complessa l’operazione condotta nelle acque della Sicilia orientale che ha visto coinvolte 4 motovedette, della Guardia costiera che hanno soccorso due motopescherecci con a bordo complessivamente oltre mille migranti. A dare supporto dall’alto, anche un Atr 42, sempre della Guardia costiera. Un’operazione resa difficile dal fatto che i pescherecci, anche questi provenienti dalla Cirenaica, erano sovraccarichi. A Pozzallo sbarcheranno 400 migranti, mentre una motovedetta ha preso a bordo 7 persone per evacuazione medica urgente, trasferendole a Siracusa.