Scoppia il caso Bondi-Repetti dentro Forza
Italia. E Silvio Berlusconi perde un pezzo di storia del suo partito.
L'ex ministro e la sua compagna, entrambi senatori, hanno detto oggi
ufficialmente addio al partito, aderendo al gruppo misto di palazzo
Madama. Le loro dimissioni erano state annunciate anche ai primi di
marzo, ma solo l'intervento del Cav con un incontro chiarificatore ad
Arcore aveva scongiurato lo strappo.
Il 3 marzo scorso Repetti, infatti, con una lettera al Corsera aveva
annunciato di voler lasciare il movimento azzurro, "esaurita dalla
vera e propria guerra interna per la successione politica a
Berlusconi". Poi, dopo il colloquio a Villa San Martino, le
dimissioni erano state congelate. Ma da allora, evidentemente, nulla è
cambiato. E oggi è arrivata la rottura definitiva. Da tempo Repetti e
Bondi manifestavano insofferenza verso la linea di Fi, dettata non
più, secondo la coppia, dal leader Berlusconi, ma "da chi lo
circonda", ovvero il cosidetto cerchio magico. La goccia che aveva
fatto traboccare il vaso e spinto Repetti all'addio, raccontano, era
stata la rimozione dei coordinatori fittiani di Verbania e Torino
decisa da Roma, a pochi giorni dal commissariamento in Puglia.
Piemontese è la Repetti, e Bondi qualche giorno prima aveva voluto
stigmatizzare il "metodo adottato dal partito" sotto la Mole, che
aveva fatto gridare all'epurazione. L'insofferenza di Bondi parte da lontano. Da quando lasciò tra le polemiche l'incarico di ministro dei Beni culturali nel marzo 2011 dopo aver approvato il Fus per l'anno in
corso e la tax credit, ultimo atto della sua esperienza governativa.
Allora l'ex coordinatore nazionale di Fi spiegò di essersi sentito
abbandonato nel momento del bisogno, soprattutto in occasione del
crollo di un muro negli scavi di Pompei.
osternato e amareggiato. Così fonti di
Forza Italia descrivono Silvio Berlusconi, dopo aver appreso la
decisione di Sandro Bondi e Manuela Repetti di lasciare il partito per
passare al Gruppo Misto del Senato. Oltre al merito della notizia, a
colpire l'ex premier sarebbero state soprattutto le modalità scelte
per annunciare l'abbandono del movimento azzurro. Il leader di Fi
avrebbe infatti saputo la cosa attraverso le agenzie, senza essere
stato avvertito prima dai due ormai ex esponenti azzurri.