venerdì 15 febbraio 2013
​Lo ha detto il Cavaliere a Radio Anch'io. «Sono un reato. Ho solo fotografato la situazione internazionale, dove in alcuni Paesi nei quali non c'è piena democrazia o nei Paesi orientali, oltre gli appalti ci sono delle condiizioni a latere».
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​"Non ho mai pronunciato la parola tangenti. Sono un reato e va evitato. E quando accade va punito". Lo dice Silvio Berlusconi a Radio Anch'io. Il Cavaliere sottolinea dunque di considerare le tangenti "un reato" e quindi di non averle volute giustificare: "Ho solo fotografato - dice - la situazione internazionale, dove in alcuni Paesi nei quali non c'è piena democrazia o nei Paesi orientali, oltre gli appalti ci sono delle condiizioni a latere". Il che, tradotto, vuol dire la richiesta di "costruire una scuola o di fare una consulenza. Non rispondere a queste esigenze vuol dire non prenderel'appalto".
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