martedì 4 luglio 2017
762 operatori impegnati nella ricerca, 628 pubblicazioni scientifiche, 3.700 famiglie dei piccoli pazienti ospitate gratuitamente, 102 i casi umanitari curati. Il rapporto dell'attività del 2016
Mariella Enoc illustra i risultati dell'attività del Bambino Gesù (Foto Muolo)

Mariella Enoc illustra i risultati dell'attività del Bambino Gesù (Foto Muolo)

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Mentre il caso di Charlie Gard continua a tenere con il fiato sospeso e anche il Bambino Gesù si sta adoperando per tentare di arrivare a una soluzione, sono stati presentati i dati dell'attività del 2016 dell'Ospedale pediatrico della Santa Sede. Oggi e in futuro la struttura «deve saper continuare a coniugare scienza e carità». «Dare spazio alla ricerca scientifica e al tempo stesso accogliere i piccoli malati e i loro genitori, offrendo loro le più moderne cure mediche e un ambiente sereno il più possibile vicino a quello della famiglia». È la mission che il cardinale Pietro Parolin ha indicato all'Ospedale, esprimendo nel contempo «apprezzamento» per i risultati raggiunti dall'attuale dirigenza e invitando a «proseguire sulla strada dell'eccellenza scientifica, del rigore e della trasparenza».

Il segretario di Stato vaticano è intervenuto alla cerimonia nella Casina Pio IV in Vaticano, sede della Pontificia Accademia delle Scienze. E a margine è anche ritornato sulle accuse dell'inchiesta dell'agenzia Ap. «Molte sono totalmente infondate. Qualcosa si riferisce a fatti del passato che l'attuale dirigenza ha corretto». «Vi vorrei assicurare - ha poi sottolineato - della stima, della fiducia e della continua vicinanza del Papa». Che ha inviato alla presidente Mariella Enoc e ai suoi collaboratori il proprio saluto, definendola come una sorta di «mamma» della famiglia dell'ospedale.

Presenti Beatrice Lorenzin («Il ministero della Salute vi è vicino e sostiene la vostra attività di cura e di ricerca»), l'arcivescovo Marcelo Sanchez Sorondo, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze e diversi ospiti, nel corso dell'incontro
non è mancato un riferimento al doloroso caso di Charlie Gard e sono stati presentati i dati sull’attività del Bambino Gesù nel 2016.

Il numero di accessi al pronto soccorso è stato di 80.015, 412 i trasporti di emergenza neonatale e 81 gli elitrasporti. I ricoveri ordinari sono stati 26.947 e il 28% dei pazienti proveniva da fuori Regione (soprattutto Campania, Puglia e Calabria), con una complessità più elevata del 46% rispetto alla media dei pazienti provenienti dal Lazio. Il 13,5% dei bambini ricoverati, poi, è di nazionalità straniera. In totale, sempre nel 2016, sono stati eseguiti 2.095 interventi di chirurgia ambulatoriale pediatrica, un numero quasi triplicato negli ultimi 5 anni. Inoltre, sono state 27.058 le procedure chirurgiche e interventistiche e 1.696.279 le prestazioni
ambulatoriali. Il numero di visite ed esami è cresciuto quindi di quasi il 50% negli ultimi 5 anni.

Il Bambino Gesù è l'unico ospedale in Europa ad eseguire tutti i tipi di trapianto oggi esistenti e in particolare nel 2016 sono stati
eseguiti 339 trapianti di organi e tessuti, tra cui: 137 di midollo allogenico, 67 di homograft, 30 di midollo autologo, 26 di fegato di cui 2 da vivente, 22 di cornea, 29 di rene di cui 8 da vivente, 12 di cuore, 11 di membrana amniotica, 5 di polmone e 9 di cuori artificiali su pazienti in attesa di trapianto.

Non da meno i risultati raggiunti nel campo della ricerca con 762 operatori impegnati e 628 pubblicazioni scientifiche, con il
"fattore di impatto" (cioè le citazioni in altri studi) triplicato negli ultimi 10 anni. Sempre nel corso dell’anno passato, sono stati effettuati 423 studi clinici e sono stati oltre 5.300 i pazienti arruolati. I pazienti "rari" sono stati 9.600 (in questo campo il Bambino Gesù è l'ospedale con la più ampia casistica nazionale non solo in pediatria). Dieci, emerge ancora dalla relazione, sono le nuove malattie rare identificate.

Non manca nei dati un cospicuo capitolo dedicato alla solidarietà. L'ospedale ha infatti ospitato 3.700 famiglie e ha messo a
disposizione gratuitamente ogni giorno 200 stanze per i familiari dei piccoli pazienti venuti da fuori Roma. Nel 2016, quindi, sono state assicurate 93.120 notti. A ciò si aggiungano le mediazioni culturali per le famiglie straniere in 43 lingue i 102 casi umanitari curati, le 2150 famiglie seguite dai servizi sociali, le 1.000 le visite pediatriche effettuate nelle parrocchie e nei campi
rom. Gli alunni della scuola in ospedale, infine, sono stati 3.300.

ha concluso Enoc - li guardiamo con riconoscenza per quanto ci è stato concesso
di fare. Più importante è che qui si studia, si cura e si condivide la vita in
un'Ospedale speciale, il cui spirito è quello indicato dal Papa: "Dare il
meglio di sé a vantaggio di tutti">.

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