Calogero Mannino al Tribunale di Palermo in una immagine del 08 aprile 2003 (Ansa)
Assoluzione confermata anche dalla Corte d'Appello di Palermo per l'ex ministro Calogero Mannino nell'ambito del processo di secondo grado sulla trattativa tra Stato e mafia. Era accusato di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato e la Procura per lui aveva chiesto nove anni di carcere. La sentenza di assoluzione è stata emessa dopo cinque ore di Camera di Consiglio.
"Adesso spero sia finita qui", ha detto l'ex ministro che il 20 agosto compirà 80 anni: "Ho il diritto di concludere nella pace", ha aggiunto. Poco prima un emozionatissimo Mannino aveva detto che in tutta questa vicenda protrattasi negli anni, "oggi parlano la sentenza che conferma l'assoluzione e le assoluzioni in tutti gli altri processi in cui sono stato trascinato in questi anni".
"Sicuramente le motivazioni di questa sentenza certificheranno in modo ormai definitivo e inattaccabile l'assoluta estraneità da Mannino da questa ipotesi accusatoria" ha detto il suo avvocato, Marcello Montalbano, dopo l'assoluzione dell'ex ministro. "Mannino - ha ancora detto - si è sempre difeso dicendo 'A me non interessa se una trattativa c'è stata, io certamente non sono colpevole di questi fatti che mi vengono addebitatì'. Lo ha detto fin dal primo momento nell'interrogatorio, sia in primo grado che in appello". Il processo a Mannino era il primo "stralcio" di quello principale sulla trattativa tra Stato-mafia che prosegue per gli altri, da Marcello Dell'Utri a Mario Mori. Mannino aveva infatti scelto il rito abbreviato, iniziato nel maggio 2013, venendo assolto in primo grado nel novembre 2015. L'appello era iniziato nel maggio 2017.