«Questa legislatura ha già trovato un motivo di essere». La parlamentare del Pd Ileana Argentin si è battuta con tenacia per questa legge e non ha mollato un istante. Da tempo cercava di dare una risposta al 'Dopo di noi', ma senza arrivare in porto. «Si parlava di disabilità senza conoscere le vere esigenze delle famiglie». Ma questa volta «il progetto è nato in Parlamento da sei proposte diverse di tutti i partiti, ed è stato sostenuto dal governo, che ha trovato i fondi».
M5S si è opposto... Non ha nemmeno partecipato ai lavori. Non hanno capito lo spirito della legge.
Perché dicono che la legge già c’era? Non capiscono o non vogliono capire che non parliamo di residenze assistenziali ma di sistemi abitativi, di case-famiglia. Non è un doppione e non vuole mettere in di- scussione la legge sulla vita indipendente. Non è una legge rivolta ai disabili, ma di sostegno alle famiglie.
Per loro le famiglie hanno già una risposta Questo è un momento successivo al programma individuale per i disabili. Il momento in cui manca la famiglia.
Le associazioni temono i costi del trust. Infatti parliamo di incentivazioni e defiscalizzazioni. Sui trust e sulle assicurazioni.
Ecco, c’è chi dice che è un favore alle assicurazioni... Banalità. C’è chi immagina che vogliamo arricchire le assicurazioni. Noi invece vogliamo rendere i familiari liberi di decidere come il figlio debba usufruire, dopo la loro morte, dei fondi di famiglia. L’assicurazione consente di proseguire abitudini e attività svolte finché i genitori erano in vita.
Finora c’erano i giudici tutelari. Ma il genitore deve poter decidere chi e come dovrà occuparsi del figlio. Il giudice non può cambiare, una volta che si è sottoscritta la polizza assicurativa.
I fondi sono arrivati prima della legge. Almeno per tre anni... È un momento di partenza e comunque i soldi 90 non sono pochi. Fra 3 anni faremo un bilancio. Chiederemo al ministro che venga istituito un osservatorio con famiglie e associazioni.