"Barca in pericolo a largo della Libia. Siamo in contatto con l'imbarcazione da questa mattina. Alle 11.15 abbiamo ricevuto la posizione gps e informato la Guardia Costiera. A bordo ci sono circa 150 persone, il motore non funziona e c'è un buco che fa entrare acqua".
Le autorità di #Rome, #Valletta e #Tripoli sono informate. A bordo urla e panico. I migranti stanno usando vestiti per cercare di bloccare il buco. Urge soccorso immediato! L'ultima posizione GPS delle 11:15CET: N 32°34'35.16'', E 014°46'9.84'' #Libia@guardiacostiera pic.twitter.com/vmvgxtWpel
— Alarm Phone (@alarm_phone) 8 maggio 2019
Lo scrive su Twitter Alarm Phone, il call center informale e autorganizzato gestito dai volontari di WatchMed per i profughi in difficoltà nelle acque del Mar Mediterraneo.
I volontari hanno fatto sapere di aver ricevuto intorno alle 11.15 la posizione GPS dell'imbarcazione e di aver informato le autorità di Roma, La Valletta e di Tripoli. "A bordo urla e panico - si legge ancora su Twitter -. I migranti stanno usando vestiti per cercare di bloccare il buco. Urge soccorso immediato!": è l'ultimo appello lanciato sui social dagli attivisti che hanno diffuso anche l'ultima posizione GPS ricevuta dai migranti a bordo.
Nel pomeriggio sul profilo twitter di Sea Watch è apparsa la notizia di un altro avvistamento da parte dei piloti del Moonbird, l'aereo che collabora con le Ong per monitorare il Mediterraneo centrale: un gommone con un'ottantina di migranti a bordo, a 45 miglia al largo della Libia. I centri di soccorso "sono già stati informati". "La Mare Jonio di Mediterranea Saving Human - aggiunge la Ong tedesca - è vicina e pronta ad intervenire ma non ha ricevuto comunicazioni ufficiali".
LA SEA WATCH 3 PUÒ TORNARE IN MARE PER I SOCCORSI
Mentre la nave Mare Jonio di Operazione Mediterranea ha ripreso martedì il mare per tornare a pattugliare la zona della Sar libica. È arrivata anche la notizia che riguarda la nave Sea Watch 3 che potrà riprendere le operazioni di soccorso in mare dei migranti che rischiano la vita nel Mediterraneo cercando di raggiungere le coste europee.
È stata la Ong tedesca ad annunciarlo su Twitter, riferendo di aver "vinto in tribunale all'Aja" dal momento che è stato deciso che "il codice olandese che ha introdotto nuove norme di sicurezza a bordo delle navi, che ha costretto la Sea Watch 3 in porto per un mese, non può essere attuato senza un periodo di transizione". "Sea-Watch sarà in grado di riprendere le sue operazioni", ha fatto sapere la nave.