La premier risponde alle interrogazioni parlamentari - Ansa
Al via nell'aula del Senato il question time della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La premier risponde a nove interrogazioni presentate da esponenti dell'opposizione e della maggioranza. Le interrogazioni a risposta immediata riguardano questi temi: occupazione femminile e natalità; statuti delle autonomie speciali; crescita economica e politiche congiunturali; eventi climatici estremi e messa in sicurezza del territorio; sostegno a lavoratori e famiglie; conflitto in Ucraina e altre crisi internazionali; sicurezza urbana; pensioni; protocollo d'intesa con l'Albania sull'immigrazione. Si apre con il ricordo di Giulia Cecchettin la seduta dell'aula del Senato. A ricordare la giovane barbaramente uccisa dal suo ex, il questore Antonio De Poli, con un'interrogazione sull'occupazione femminile. In piedi l'intera aula, che tributa alla giovane un applauso. In piedi anche Meloni e i ministri presenti sugli scranni del governo a Palazzo Madama. «Il ricordo di Giulia non è oggetto del question time. Ma ringrazio tutti i gruppi per l'approvazione della norma di contrasto alla violenza sulle donne. Esiste un terreno su cui siamo in grado di lavorare insieme e saremo sempre a disposizione per farlo», ha detto la presidente del Consiglio. Anche la premier ha sulla giacca il nastrino bianco con una macchia rossa, simbolo della lotta alla violenza delle donne. La presidente del Consiglio si è alzata per rispondere alla prima delle interrogazioni, poi si è fermata per un problema tecnico del microfono che è stato sostituito. Anche i ministri, seduti ai banchi del governo, hanno il nastro bianco e rosso. L'idea è stata proposta dal presidente del Senato Ignazio La Russa e approvata dalla conferenza dei capigruppo all'unanimità.
Occupazione femminile e natalità. Dal mercato del lavoro sono arrivati risultati «record» anche di «occupazione femminile in termini assoluti e in tasso di occupazione». «È forse il risultato che mi rende più fiera di questo primo anno di governo», ha spiegato Meloni. I dati sul lavoro femminile «sono anche frutto di misure per incentivare l'occupazione favorendo la conciliazione dei tempi di vita e lavoro», per «non costringere le donne a dover scegliere: quello non vuol dire avere libertà, si ha libertà se si possono fare tutte le scelte». «Abbiamo lavorato anche in legge di Bilancio» con «misure per le famiglie con i figli, per aumentare il reddito disponibile, incentivare natalità e favorire lavoro delle mamme: le potenzieremo, ne affiancheremo di nuove anche con il contributo del Parlamento» perché «c'è ancora molto da fare perché il mercato del lavoro continui questa sua tendenza positiva». Parlando delle politiche occupazionali, la leader di Fdi ha sottolineato che nei confronti del governo «registro un cambio di atteggiamento da parte di alcune
organizzazioni sindacali, che prima avevano una mobilitazione abbastanza contenuta: tra il 2012 e il 2022 ci sono stati circa sei scioperi generali, uno ogni due anni, mentre adesso se ne fanno due ogni anno». Meloni ha aggiunto ironicamente che «anche questa è una buona notizia».
Statuti delle autonomie speciali. «I contenuti del testo trasmesso sono ora in corso di approfondimento tecnico e sono oggetto di particolare attenzione da parte nostra. Annuncio che è mia intenzione promuovere l'avvio di tavoli di confronto bilaterale con ciascuna delle quattro Regioni a statuto speciale e con le province autonome di Trento e Bolzano per poter insieme valutare tutte le necessarie iniziative da parte del governo», ha affermato la presidente del Consiglio rispondendo a una interrogazione di Juliane Unterberger sulla riforma della procedura di modifica degli statuti delle autonomie speciali.
Crescita economica e politiche congiunturali. «Sentendola, l'impressione è che viviamo in un Paese in straordinaria crescita. Ma provo a mettermi nei panni del cittadino che la sente da casa e il punto è che questo disegno paradisiaco espresso da lei non corrisponde alla realtà del Paese», ha affermato Matteo Renzi rivolgendosi a Meloni. «Oggi non c'è nessun argomento si cui sta dimostrando coerenza. Il punto politico è che la sua coerenza si è fermata al momento in cui era all'opposizione», ha spiegato il leader di Iv chiedendo alla premier: «Sa indicare tre punti su cui da qui al 2024 è in grado di cambiare la logica economica di questo Paese, atteso che ha detto va tutto bene e il ceto medio paga molto caramente il prezzo, sarà un caso?». «Sul Pnrr io penso che anche qui si debbano fare i conti con il fatto che non c’è nessun ritardo. Siamo stati i primi a presentare i piani e le uniche difficoltà sono per gli obiettivo che abbiamo ereditato come lo stadio di Firenze su cui le sue critiche sono state un po’ tardive. Noi non vogliamo disperdere le risorse per progetti che non sono realizzabili noi le vogliamo mettere a terra e si vedrò nelle prossime ore. Ancora una volta la speranza di una certa opposizione di tifare contro il fatto che all’Italia venissero pagate le rate è stata tradita», ha replicato la premier a Renzi. «Io non ricordo - ha continuato Meloni - di aver detto di voler uscire dall’euro...Ricordo di aver detto di volere stare in Europa a testa alta ed è esattamente quello che facciamo. Poi non abbiamo la bacchetta magica per fare i miracoli... Il costo della benzina, per esempio, come lei sa, non dipende da me, ma da quei Paesi che detengono il petrolio. Se ci vuole dare una mano con il suo amico bin Salman, forse ci aiuta ad abbassare il prezzo della benzina... Visto che ha buoni rapporti con lui, faccia da ponte per aiutare gli italiani».
Eventi climatici estremi e messa in sicurezza del territorio. In tema di maltempo e messa in sicurezza del territorio, «il Governo aspetta» dall'Emilia Romagna un quadro complessivo delle criticità. Nella ricostruzione lavoriamo per per rassicurare i cittadini, con il massimo sforzo e senza polemiche».
Sostegno a lavoratori e famiglie. Sul tema delle iniziative a sostegno di lavoratori e famiglie, Meloni ha parlato anche della delega fiscale. Quello fatto finora, ha ricordato, «è un lavoro che chiaramente racconta una visione», un lavoro «che va fatto immaginando una legislatura che è quella che abbiamo a disposizione, per cercare di fare sempre dei passi avanti. Il prossimo passo immediato è l’attuazione della delega fiscale, dopo un attesa durata decenni si consentirà finalmente di riformare profondamente il fisco italiano, rendendolo più giusto, rendendolo più efficiente e rendendolo capace di fare la sua parte nel ricostruire il rapporto che serve tra lo Stato e gli italiani che noi non consideriamo sudditi ma vogliamo considerare cittadini». «Parlo volentieri di come abbiamo già cambiato la situazione di questa nazione e rispetto alla condizione in cui l’abbiamo trovata - ha affermato la presidente del Consiglio -. Penso sia sotto gli occhi di tutti come in questi mesi sia cresciuta la fiducia degli investitori, la fiducia dei mercati sull’economia italiana; penso alla promozione di quattro agenzie di rating, che di solito non sono buone su queste materie, penso al fatto che le famiglie comprino volentieri titoli di Stato e lo spread sia ai minimi da molto tempo. Penso che la Borsa italiana cresca più di quanto crescano tutte le altre Borse europoee, penso siano dati che dicano qualcosa di più rispetto alle valutazioni legittime delle opposizioni».
Conflitto in Ucraina e altre crisi internazionali. «L'unico modo possibile per arrivare a una soluzione diplomatica del conflitto è sostenere l'Ucraina e questo non vuol dire che non mi renda conto della difficoltà che c'è nella opinione pubblica. Ho detto anche questo nella telefonata». Con queste parole la presidente del Consiglio risponde a un'interrogazione del M5s che ritorna sulla telefonata truffa orchestrata dai due comici russi Vovan e Lexus. «Sono consapevole - riprende la premier - della stanchezza dell'opinione pubblica perché so ascoltare la gente. Ma credo che la responsabilità politica sia guidare la società e non rincorrerla. Continuerò a essere convinta che aiutando l'Ucraina stiamo difendendo anche il nostro interesse nazionale».
Sicurezza urbana. «Il governo ha varato diversi provvedimenti in tema di sicurezza, con determinazione e convinzione: perché garantire sicurezza non ci permette solo di difendere i più fragili, ma ci serve soprattutto per garantire un ambiente di crescita economica. Perché la sicurezza è una grande materia economica», ha detto la premier. Ricordando le norme antiborseggio, la sicurezza delle stazioni o il divieto di ingresso per chi ha già commesso reati, la premier ha sottolineato che tutte queste «sono norme di buon senso e non solo necessarie per difendere i cittadini, ma anche per difendere i turisti: il turismo è un asset economico - ha scandito Meloni - e se i turisti non vengono derubati, la nostra reputazione migliora e i flussi aumentano». Capitolo dello stesso libro anche la questione «della proprietà privata. Dire che è sacra, dire che un immobile non si può occupare e se lo occupi la polizia interviene immediatamente, significa dare certezza non solo a chi ci vive ma anche a chi vi ha fatto un investimento. Ed è per questo che anche questa è una questione economica» che fa «tornare seria una nazione dove le regole vengono rispettate».
Pensioni. «Il suo governo sta tagliando le pensioni dei dipendenti pubblici, delle donne, dei medici. Se non arrivano risposte chiare sarà inevitabile la battaglia - ha detto il capogruppo del Pd Francesco Boccia alla premier -. State danzando di promessa in promessa, è più lungo l'elenco dei vostri dietro front rispetto alle cose che il governo ha fatto. Siete schiacciati dai ricorsi, i vostri pasticci sulle pensioni inevitabilmente si schianteranno contro una Costituzione solida. Sarà inevitabile, se calpestate la Costituzione sarete fermati dalla Corte costituzionale». «Sappiamo che questa nazione ha bisogno di un intervento strutturale» sulle pensioni «e nei nostri obiettivi nella legislatura c'è una riforma adeguata, strutturale per dare certezze sulla pensione». «La legge di Bilancio garantisce equità di regimi pensionistici insieme alla sostenibilità del sistema e noi abbiamo lavorato per garantire una tutela ai più giovani e a chi rientra interamente nel sistema contributivo», afferma la premier replicando a Boccia e ricordando che il governo ha modificato la legge Fornero in modo che si potrà andare in pensione «a 67 anni, quattro anni prima di quanto era previsto dal sistema precedente. Noi non intendiamo proseguire nella prassi di aggravare oltre ogni limite di decenza la futura pensione di chi oggi è giovane perché le tutele devono essere uguali per tutti». «Sull'articolo 33 della manovra, che coivolge alcuni medici, è stato evidenziato un trattamento disomogeneo. Il governo ha annunciato che intende rivedere la norma, in particolare sugli operatori sanitari, che non subisca penalizzazione chi accede alla pensione di vecchiaia o ha elevata anzianità contributiva».
Protocollo d'intesa con l'Albania sull'immigrazione. «L'accordo tra l'Italia e l'Albania è importante, molto innovativo e racconta lo spirito di innovazione europea. È un accordo che nasce da considerazioni condivise con Rama e che interviene sull'immigrazione irregolare di massa», ha detto Meloni. Per me, ha aggiunto la premier, «la collaborazione tra Stati Ue è preziosa», anche se «ho sentito ogni genere di fake news, che volevamo costituire una Guantamano europea, deportare migranti... ma l'accordo - ha scandito la premier - rispetta il diritto internazionale e gli immigrati non vengono deportati perché l'Albania non è la Germania nazista» e che «l'unico diritto che violiamo è quello dei trafficanti». Tra le «fake news» sull'intesa Italia-Albania per la gestione dei migranti si è detto che «il governo ha esautorato il Parlamento», ma «non è nostra intenzione, questo accordo è una cornice, sottoporremo in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica con le norme anche di spesa». Ricordo inoltre che l'Albania è uno Stato che di diritto è candidato all'ingresso in Ue e che ha un premier socialista che il Pse vuole cacciare perché non è abbastanza di sinistra accogliere i migranti».