venerdì 14 giugno 2024
Arrestato a Milano il 25enne Andrea Piscina. Avrebbe intrattenuto rapporti con bambini tra i 9 e i 14 anni. Fingeva di essere una ragazzina di nome “Alessia”. La radio lo sospende: «Increduli»
Lotta senza quartiere contro gli "orchi". Nella foto: il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online

Lotta senza quartiere contro gli "orchi". Nella foto: il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online - Ansa

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Avrebbe intrattenuto rapporti, anche attraverso videochiamate, con bambini tra i 9 e i 14 anni, adescati sul web. Dove fingeva di essere una ragazzina e si presentava col nome di “Alessia”. Il conduttore radiofonico Andrea Piscina, 25 anni, che ha un programma su Rtl 102.5, è stato arrestato, su ordinanza del gip di Milano Ileana Ramundo, per produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale. È accaduto ieri, giovedì 13 giugno.

A “caccia” di vittime fra il web e la polisportiva

Sui dispositivi dello speaker – come ricostruito e riportato nel provvedimento di custodia cautelare – sono state rintracciate oltre mille immagini e chat di contenuto pedopornografico. L’uomo, stando alle indagini del pm Giovanni Tarzia e dell’Unità investigazioni e prevenzione Nucleo Crimini Informatici e Telematici della Polizia Locale di Milano, avrebbe intrattenuto rapporti, anche tramite videochiamate, con minori tra i 9 e i 14 anni adescati sul web presentandosi come una ragazzina di nome Alessia. E chiedeva così a quei ragazzini di compiere atti sessuali. Una delle vittime, stando agli accertamenti, sarebbe stata agganciata da Piscina non sul web, ma nella sua attività in una polisportiva.

Le perquisizioni, le indagini. E la denuncia di una mamma

Da quanto si è saputo, Piscina era stato già perquisito dal Nucleo specializzato della Polizia locale nelle scorse settimane. E, da quanto accertato, avrebbe cancellato poco prima tutte le chat e videochiamate, ma gli investigatori sono riusciti, comunque, a recuperare le immagini, che hanno portato alle contestazioni dei reati di produzione di materiale pedopornografico e di violenza sessuale. Reato quest’ultimo contestato per aver costretto i bambini a compiere atti sessuali online, fingendo lui di essere una ragazza. Da qui l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita per imputazioni che vanno dal 2021 al 2023. La madre del bambino, che frequentava la polisportiva, aveva già presentato una denuncia proprio nell’estate 2023.

«Incredulità e sgomento»: sospeso dalla sua radio

L’emittente Rtl 102.5 «ha appreso con incredulità e sgomento la notizia dell’arresto di Andrea Piscina». «La dirigenza di Rtl 102.5 non era a conoscenza dell’indagine in corso a Milano sullo speaker – si legge in una nota dell’emittente –. Rtl 102.5 ha deciso di sospendere in via cautelativa Andrea Piscina da ogni attività legata all’emittente in attesa del lavoro della Magistratura, in cui Rtl 102.5 ripone piena fiducia».

Pedopornografia online, tragedia senza confini

La vicenda dello speaker radiofonico milanese riaccende i riflettori su una questione incandescente, la pedopornografia online, in continua e drammatica espansione. Lo attesta il Report 2023 dell’Associazione Meter, presentato lo scorso aprile (www.associazionemeter.org), nel quale sono denunciate situazioni come il fenomeno della Pedomama (l’abuso sessuale femminile)», cioè «donne che compiono abusi sessuali ai danni di minori», oltre all’aumento dei «filmati pedopornografici con la presenza di animali, soprattutto cani che, indotti, compiono atti sessuali su minori». E poi: «moltissimi i neonati seviziati e abusati sessualmente». Ma il catalogo delle mostruosità non si ferma qui. «Molte giovani con disabilità vengono contattate sui social network, circuite e indotte a produrre materiale sessualmente esplicito, spesso con richieste estorsive sotto la minaccia di divulgare il materiale pornografico», prosegue il Report. «La pedofilia online rappresenta una gamma di delitti tra i più efferati che si inquadrano nell’ambito della criminalità transazionale», aveva ricordato don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore di Meter, presentando il Report 2023.

Luci sul dark web: i numeri della vergogna

L’analisi del materiale pedopornografico che Meter “intercetta” online e denuncia, conferma le proporzioni di questa tragedia. I link monitorati per fasce d’età indicano che «la preferenza sia delle foto che dei video è per la fascia d’età 8-12 anni (1.649.946 foto, 558.172 video totali)», segue la fascia 3-7 (458.223 foto, 93.151 video) e poi «0-2 anni (383 foto, 173 video)». Anche se le inquadrature non sempre permettono di identificare con precisione l’età delle piccole vittime. Difficoltà ulteriore: «la mancanza di norme sovranazionali e di coordinamento tra gli inquirenti».

Gli Stati Uniti risultano essere il Paese in testa alla classifica relativa al numero di domini (le “targhe” dei siti Web) con 613 indirizzi verificati e segnalati, seguiti da Filippine (215 segnalazioni) e Montenegro (93). Il numero di link denunciati: 5.745. Molto “materiale” viene smerciato attraverso il deep o dark web. Sempre nel 2023 l’Osservatorio mondiale contro la pedofilia di Meter lo ha segnalato 2.110.585 foto, 651.527 video e 1.260 cartelle “compresse” e 237 gruppi social.

Venendo all’Italia: lo scorso anno il Centro ascolto di Meter ha accolto 220 richieste di tutela dei minori, con 67 casi per rischi online, due dipendenza da internet, un cyberbullismo (col coinvolgimento di undici minori), 52 casi per abusi su minori (26 abusi sessuali, 18 abusi sessuali nel passato, 3 abusi psicologici, 2 violenze assistite e 2 abusi minore-minore, 1 maltrattamento). Accoglienza e ascolto che avvengono anche attraverso il numero verde 800 455 270.

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