sabato 29 giugno 2024
Alla Settimana sociale tra le buone pratiche c'è anche quella dell'associazione sociopolitica "Per". Ecco di cosa si tratta
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Immagine elettorale - Ansa

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Caro direttore,

alla Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, che si svolgerà a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024 sul tema “Al Cuore della Democrazia”, tra le buone pratiche avremo la possibilità di presentare “Per le persone e la comunità”, associazione socio-politica che nasce allo scopo di accompagnare le persone all’impegno pubblico nelle amministrazioni locali. Il valore aggiunto è quello di un impegno non solitario, ma inserito in una rete che offre una “compagnia” che spesso manca ai credenti (ma più in generale alle persone di buona volontà) che vogliono contribuire al bene comune. Nata in Campania 4 anni fa, in pieno Covid, la rete è cresciuta passo dopo passo, e con le recenti elezioni europee, attraverso la mia candidatura da indipendente nel Pd, esperienza sorprendente anche per il riscontro elettorale, ha attivato una presenza nuova e qualificata nelle altre regioni del Sud. In parallelo anche nel Centro Italia, grazie alla candidatura e al riferimento offerto da Marco Tarquinio, diverse energie si sono come risvegliate.

“Per” risulta attrattiva in modo particolare per laici formatisi nell’esemplare palestra dell’associazionismo, dei movimenti, delle comunità solidali, e che in questa palestra hanno maturato una più marcata vocazione sociale. Ovviamente come esperienza “Per” non è e non può essere “la” risposta, ma un mattone dopo l’altro, la rete si sta rivelando come un tassello, non contrapposto ad altri tasselli, di un lavoro più ampio e organico per ridare slancio alla voce del cattolicesimo democratico e sociale, che tanto può ancora offrire al presente e al futuro del Paese, come testimoniato ogni giorno dagli interventi lungimiranti, equilibrati e radicalmente fondati nella Costituzione del Presidente della Repubblica.

La traiettoria di sviluppo e di miglioramento di “Per” – errori ne abbiamo già compiuti in 4 anni, e altri ne commetteremo, non ci neghiamo la chance dell’imperfezione – dipenderà molto dai giorni che vivremo a Trieste. Dal dialogo e dal confronto che ci concederanno i delegati. Dalle tavole rotonde in cui ascolteremo altre straordinarie esperienze di impegno e da quelle in cui ci sarà concesso di prendere la parola. Certamente utilizzeremo questa opportunità che ci è stata concessa per entrare in un contatto più stretto con altre reti simili e dissimili dalla nostra, specie alla luce dell’importante decisione di invitare a Trieste anche amministratori locali. È significativo che questa opportunità sia maturata lo scorso 3-4 maggio, proprio a Trieste, nell’ambito di un confronto tra associazioni, movimenti e amministratori promosso dal vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Francesco Russo, che si sta generosamente prodigando per collegare tanti semi d’impegno.

Sappiamo che questo tempo non consente “nostalgie”, ma opportunità di processi e percorsi ne offre in misura straordinaria. Dobbiamo coglierle, per quanto nelle nostre possibilità, anche per non avere altri rammarichi e rimpianti. Perché, questo sì, di rammarichi e rimpianti ne dovremmo avere, come laici credenti, sull’evoluzione del quadro politico negli ultimi 30 anni e per il degrado dell’azione amministrativa sui territori, quantomeno nel Sud Italia. Abbiamo commesso un peccato di omissione, ma non serve piangerci addosso: piuttosto trasformiamo questa consapevolezza in leva per abbandonare definitivamente, come laici credenti, l’abito dell’indifferenza o, al massimo, dell’analisi da salotto. Già sarebbe tanto.

Nicola Campanile è presidente di "Per le persone e la comunità"​

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