Newsletter. La pagella alla Manovra: famiglia e fisco, i promossi e i bocciati
La pagella alla Manovra: famiglia e fisco, i promossi e i bocciati
La prima Legge di bilancio del governo Meloni è un lenzuolo di 136 articoli che vale 35 miliardi complessivi. La gran parte, 21 miliardi, servirà a sostenere le imprese e le famiglie ad affrontare il caro-energia, anche grazie a un'estensione della tassazione sugli extraprofitti delle società energetiche. Il resto delinea il primo abbozzo delle riforme che la maggioranza di centrodestra ha promesso in campagna elettorale e che intende sviluppare nell’arco della legislatura in particolare su previdenza, fisco e welfare. Questi primi provvedimenti dicono molto della direzione verso la quale intende muoversi il governo. Con molte scelte apprezzabili e alcune assai discutibili. (Qui il commento di Leonardo Becchetti: convergenze di necessità)
Fra le prime certamente l’attenzione verso la famiglia con gli incrementi mirati dell’Assegno unico per i figli, la previsione di un mese in più di congedo parentale pagato all’80%, la riduzione dell’Iva su alcuni prodotti di igiene intima.
Bene anche la riduzione di 3 punti del cuneo fiscale a favore dei dipendenti, ma limitato ai redditi più bassi.
Preoccupa invece la riduzione a 8 mesi prima e la cancellazione dal 2024 poi, del Reddito di cittadinanza per i poveri considerati “occupabili” (400mila famiglie circa) per i suoi effetti immediati e per la cultura punitiva che l’intervento sottende. (Leggi il commento di Luigino Bruni: se la povertà diventa una colpa)
Perplessità anche sull’innalzamento del limite al contante a 5.000 euro che potrebbe favorire la piccola evasione fiscale, l’estensione della flat tax per gli autonomi fino a 85mila euro, l’innalzamento fino a 10mila euro del limite di utilizzo dei voucher per un numero più elevato di collaboratori occasionali. Da valutare, infine, gli effetti futuri del limitato aumento della spesa sanitaria rispetto all’inflazione e dell’innalzamento a Quota 103 per il pensionamento anticipato. Insomma, buona la prima per il governo, ma esiti finali tutti da verificare. (Francesco Riccardi)
La nostra spesa per i poveri: oggi torna la Colletta alimentare
Oggi è la Giornata della colletta alimentare. In 11mila supermercati di tutta Italia, 140mila volontari con la pettorina arancione inviteranno tutti noi ad acquistare e donare prodotti in scatola da distribuire poi alle famiglie bisognose, tramite una fitta rete di strutture caritative. Attenzione però: la colletta si può fare anche online, attraverso questo sito. L'anno scorso sono state raccolte 7mila tonnellate di cibo, l'equivalente di 14 milioni di pasti. Dunque, oggi comprate e donate, donate e comprate! (qui tutto quello che c'è da sapere)
«Amici, tra poco me ne andrò». «Che colpo al cuore, Cesare, il tuo addio»
Ci siamo chiesti se inserire in questa newsletter la toccante corrispondenza tra il professor Cesare Cavalleri (giornalista, critico, editore, saggista e tanto altro... ), giunto all'epilogo della sua vicenda terrena, e il direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Il primo si congeda - i medici gli hanno pronosticato 9 settimane di vita - con parole che colpiscono al cuore: «Prendo volentieri atto e mi tuffo nella preparazione immediata al grande salto (... ). Dal Cielo (se, come spero, Cielo sarà) la grande famiglia di Avvenire non sarà da me dimenticata». Il secondo risponde commosso: «Che colpo, ora, questo addio (... ) Ti penso e ti vedo - tra scout c'intendiamo - in testa alla fila, che dai il ritmo nella salita e io, buon ultimo, che tengo dietro come so e posso. E questo cammino, lo sai, è anche preghiera (...). Grazie, e arrivederci quando vedremo chiaro, tutti, faccia a faccia». Una corrispondenza intensa, intima eppure pubblica, che, alla fine, come avrete capito, abbiamo deciso di riproporre qui.
Caritas Internazionalis commissariata per "migliorare la sua missione"
La notizia ha avuto una vasta risonanza: papa Francesco ha commissariato Caritas Internationalis. Un provvedimento drastico, annunciato con un decreto che designa l'ingegnere Pier Francesco Pinelli commissario straordinario. La decisione è stata motivata non da una "cattiva gestione finanziaria", ma da "carenze relative alle procedure di gestione con effetti negativi anche sullo spirito di squadra e sul morale del personale”. Questioni di organizzazione interna, insomma, come spiega Gianni Cardinale in questa analisi, che pregiudicavano le sfide degli anni a venire.
Il russo "Boris Godunov" alla Scala: provocazione o solo arte?
Inaugurare la stagione della Scala, il prossimo 7 dicembre, con un'opera russa, il "Boris Godunov" di Modest Petrovič Musorgskij, potrebbe sembrare una scelta azzardata. E in effetti sul sovrintendente del teatro milanese, Dominique Meyer, si è scatenata una aspra polemica, aperta dal console ucraino che ha chiesto di cambiare titolo «per non assecondare eventuali elementi propagandistici russi». La risposta di Meyer è stata netta: capisco le sofferenze di un popolo attaccato, ma il "Boris Godunov" è uno dei capolavori della storia della musica, in cartellone fin dal 1909, e il libretto è tutt'altro che l'apologia di un regime, anzi è la denuncia della manipolazione del popolo da parte di chi ha il potere. In definitiva, il maestro Chailly salirà sul podio tranquillo, perché, come dice in una dichiarazione riportata da Avvenire, «in momenti come questi il mondo ha bisogno di più arte».
La "professione di fede" di Matisse: io, chiamato a rendere visibile la gloria del Signore
Henry Matisse (1869-1954) non è stato solo un grande artista del Novecento, ma anche un esempio di dignità umana e di consapevolezza artistica. Lo si vede nelle sue opere e nei suoi scritti (saggi, interviste, presentazioni di cataloghi... ) e soprattutto nelle sue fitte corrispondenze epistolari con colleghi, familiari, mercanti e collezionisti. Esce in questi giorni per Donzelli Gioia di vivere. Lettere e scritti sull'arte, che raccoglie le lettere che Henry Matisse scrisse a partire dal 1942 a una giovane donna, Monique Bourgeois, che poi diventò suor Jacques-Marie. Una di queste lettere è una vera «professione di fede», come la chiama lui. Eccone un estratto. «Domandate al Signore di concedermi nei miei ultimi anni la luce dello spirito che mi terrà in contatto con Lui, che mi consentirà di condurre la mia carriera lunga e laboriosa verso ciò che ho sempre cercato, rendere la Sua gloria visibile ai ciechi con nutrimenti esclusivamente terreni». Qui la lettera per intero.
Una giovane donna decide di farsi sterilizzare perché non vuole figli. Ma è vera libertà?
Il caso aveva fatto discutere nei giorni scorsi: una giovane influencer ha raccontato a un giornale veneto la sua scelta, a 23 anni, di farsi asportare le tube di Falloppio perché provava un autentico terrore all'idea di rimanere incinta. Il dibattito si è scaldato: è giusto, in così giovane età, privarsi per sempre della propria capacità riproduttiva? È un esercizio di libertà o una scelta egoistica? Il bioeticista don Roberto Colombo si concentra su un punto fondamentale: amare sé stessi e gli altri vuol dire anche «lasciare spazio al desiderio imprevisto che fiorisce lungo il cammino umano» e non è giusto «ingabbiare la libertà del domani a partire dell'imprevedibilità dell'oggi». Una risposta semplice e ovvia.
Il Vangelo di domani commentato da padre Ronchi - Podcast
Nel grembo del mondo lievita una vita nuova: il Vangelo di domenica 27 novembre commentato da padre Ermes Ronchi
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo... » ASCOLTALO QUI (gratuito con registrazione)
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