Non è stato il digiuno più lungo nella storia della Ferrari, ma 553 giorni senza una vittoria sono un bel record negativo che domenica mattina Sebastian Vettel ha interrotto. Quasi a sorpresa la Ferrari ha vinto il GP d'Australia, gara di apertura del mondiale, confermando le buone impressioni avute dalle prove libere pre mondiale.
Non è stata una vittoria travolgente ma il frutto di tanti piccoli particolari che hanno funzionato perfettamente. La strategia, ad esempio. Dopo il via la Mercedes di Hamilton non è scappata via come al solito e questo ha innervosito Hamilton che è rientrato ai box 4 giri prima della Ferrari. In quei 4 giri la Ferrari ha saputo costruire il vantaggio minimo per rientrare davanti alla Mercedes dopo il cambio gomme. Quindi freddezza da un lato (Ferrari) e nervosismo dall'altro (Hamilton) nel determinare il momento clou della gara. Vettel, inoltre, ha ripreso il suo ritmo e il suo modo di correre, ovvero quando è davanti e imposta il suo ritmo, è difficile per gli altri stargli dietro. "Bravo sei stato un martello" gli ha detto via radio Maurizio Arrivabene, il responsabile della GES Sportiva, ebbene è stato il ritmo elevato di Vettel a fare la differenza, ma il merito va alla macchina che non è del tutto superiore alla Mercedes ma ha consentito di vincere.
Il segreto, su una pista cittadina come quella di Melbourne, sta nelle dimensioni. La Ferrari, infatti, è più corta e compatta della Mercedes (sono circa 20 centimetri in meno fra l'asse delle ruote davanti a quelle posteriori). Nelle curve strette la Ferrari è andata meglio della rivale, ma su altre piste (in Cina fra due settimane) questo che in Australia è stato un vantaggio potrebbe diventare negativo su un circuito con le curve veloci e ad ampio raggio.Macchina bilanciata, motore potente, aderenza nelle curve lente e una strategia perfetta sono stati gli ingredienti di questo successo. Da qui a dire che si vince il mondiale ce ne corre, ma intanto la rossa è davanti mentre la Mercedes deve inseguire, cosa inusuale.
Per la squadra tedesca, inoltre, c'era anche il debutto di Bottas al posto di Rosberg, ritiratosi dopo aver vinto il mondiale l'anno scorso. Il finlandese non ha ancora preso le misure, è finito terzo, ma con quella macchina era il minimo sindacale. Per cui oltre a doversi difendere da una Ferrari aggressiva, ora la Mercedes deve anche far crescere alla svelta il secondo pilota, perché correre con una formazione a una sola punta, Hamilton, quest'anno potrebbe non essere sufficiente.